martedì 11 maggio 2010

Dl carceri, a decidere sarà il giudice non più automatico l'ultimo anno a casa


Pressato dalla Lega il governo rimette mano al ddl "svuota carceri" e, di fatto, lo riscrive. L'esecutivo, infatti, ha presentato tre emendamenti in commissione giustizia alla Camera che danno un senso nuovo al testo. A partire dalla cancellazione dell'automatismo per cui ai detenuti a cui resta un anno di pena è concesso di scontarla a domicilio. Adesso toccherà al magistrato di sorveglianza valutare caso per caso, tenendo d'occhio anche "l'idoneità" del domicilio.

Dalla lista di chi potrà beneficiare della misura alternativa restano esclusi, anche nella nuova formulazione, i condannati per reati di mafia e terrorismo, e i delinquenti abituali. La misura potrà essere negata più in generale "quando vi è la concreta possibilità che il condannato possa darsi alla fuga" oppure si teme "possa commettere altri delitti". Oltre che al domicilio, la pena si potrà scontare "in altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza e accoglienza". Sparita la possibilità che i clandestini siano incarcerati nei Cie.

Stralciato invece l'articolo che prevedeva la sospensione della detenzione con la messa alla prova presso i servizi sociali. Lo stralcio è stato votato quasi all'unanimità dalla commissione. Lega, ma anche Pd e Idv si erano pronunciati contro un'accelerazione su questo tipo di normativa. "La messa in prova - sottolinea in questo senso la capogruppo del Pd in commissione Donatella Ferranti - avrà un percorso separato e adeguato visto che si inizia a ragionare su percorsi 'deflattivi' in questo senso". Contro si è espressa solo la deputata radicale eletta nel Pd Rita Bernardini, in sciopero della fame proprio per protesta contro il sovraffollamento delle carceri.

Con un secondo emendamento del governo sono state aumentate di un terzo le pene per i reati commessi da chi è ai domiciliari. Infine, l'ultimo testo dell'esecutivo riguarda "l'adeguamento del corpo di polizia penitenziaria per fronteggiare" l'emergenza in atto. La commissione tornerà a riunirsi domani quando alle 10 scadrà il termine per i subemendamenti agli emendamenti presentati dal governo.

"Alla Camera si sta trovando un ottimo punto d'intesa per andare avanti, confacente agli scopi della coalizione e credo che in Commissione si potrà andare oltre rispetto anche alla stessa coalizione" commenta Alfano. Per il Pdl si tratta di un testo "più equilibrato" che peraltro piace anche al Pd che riconosce "lo sforzo" dell'esecutivo nell'accogliere anche alcune osservazioni dell'opposizione. "Gli emendamenti presentati dal governo - commenta il capogruppo Pdl in commissione, Enrico Costa - tengono conto in modo massiccio delle osservazioni arrivate anche nel corso delle audizioni. Le modifiche del governo bilanciano le opposte esigenze della funzione educativa del carcere e della garanzia di sicurezza: ora è un testo equilibrato che aumenta la sicurezza".

Esulta il leghista Matteo Brigandì, dopo che il ministro dell'Interno Roberto maroni aveva definito il ddl "una sorta di indulto mascherato": "Finalmente non si parla più sic et simpliciter di prendere i detenuti e portarli a casa. Ora bisognerà fare i conti con l'oste e l'oste in questo caso sono i magistrati".

(11 maggio 2010)

3 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

C'è da chiedersi quanto tempo impiegheranno i detenuti a rendersi conto della beffa. Che debba essere il magistrato di sorveglianza a decidere la detenzione domiciliari per l'ultimo anno di pena è una "misura deflattiva a scartamento ridotto": quanto tempo si impiegherà acché la norma vada regime? Entro l'inizio dell'estate quanti detenuti usciranno effettivamente dal carcere? Quanti sono i detenuti che al 21 giugno (inizio dell'estate astronomica) avranno un solo anno di pena da scontare? Lo stralcio dell'affidamento in prova al servizio sociale per i detenuti con tre anni di pena residua, anziché la messa a punto di una norma più sicura ed efficace (ad esempio la semi-detenzione) no vero? Sono solidale con Rita Bernardini, aggiungendo che dei detenuti, compresi quello all'ergastolo c.d. "ostativo" tanto caro alla sociologia nostrana, non importa nulla a nessuno. Il rischio incendio delle carceri resta, è solo un pochino attenuato.

Francy274 ha detto...

Scusa se mi permetto, essendo ignorante in materia, ma non sarebbe stato meglio mettere in libertà i ladri di polli? Alias gli arrestati per un grammo di droga, i fautori di piccoli furti, gli stranieri che non hanno eseguito l'ordine di espulsione, e so che ci sono anche detenuti per falsa testimonianza in processi non mafiosi, non mi sembrano soggetti pericolosi per la società.
Più che di emendamenti svuota carceri mi sembra un guazzabuglio di ulteriori leggi a quelle già esistenti.
Boh, ripeto sono ignorante in materia.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Il punto è che l'emergenza si risolve solo con un altro indulto, che nessuno in Parlamento vuole votare. Il DDL ora modificato era una specie di indulto mascherato, ma le Lega si è opposta. Anche di Pietro ha detto che non si risolve così, il problema del sovraffollamento, ed ha ragione, ma qui siamo per l'ennesima volta all'emergenza! Significa che il problema va risolto oggi, al massimo domani, dopodomani è già tardi. La costruzione di nuove sezioni all'interno delle carceri esistenti ha avuto inizio, ma quando saranno pronte? Fra qualche anno! Di Pietro ha anche detto che bisogna intervenire sulla legislazione penale, cioè dico io riformare il codice penale (oltre 200 reati inutili da declassare a infrazioni amministrative). Di Pietro dice ancora che occorre intervenire sul reato di clandestinità: giusto! I clandestini arrestati restano in carcere due-tre giorni, poi sono scarcerati per essere rimpiazzati da altri clandestini arrestati e così via, mentre vi sono anche gli altri arresti. Risultato; 800 detenuti al mese in più nelle carceri italiane. Anche qui, la Lega permetterà la cancellazione del reato di clandestinità? Non credo. Quindi i 'ladri di polli' resteranno in carcere, le norme una volte approvate non andranno a regime da un giorno all'altro. Il rischio di rivolte diventa altissimo. Gliene frega niente a nessuno? No! Prepariamoci ad una estate carceraria di fuoco.