«Il presidente Fini non ha in programma né per oggi, né per i prossimi giorni, incontri con esponenti del Pdl». È quanto sottolinea Fabrizio Alfano, portavoce del presidente della Camera, Gianfranco Fini, raggiunto telefonicamente. «Fino a quando non ci saranno risposte politiche ai problemi che ho sollevato è prematuro fare incontri, soprattutto con intermediari». Gianfranco Fini parlando con i più stretti collaboratori, ha spiegato in questi termini il motivo per cui per il presidente della Camera l’incontro con i vertici del Pdl appare prematuro. Nel corso della direzione nazionale - ha argomentato l’ex leader di An - ho sollevato problemi politici come la lotta alla corruzione e i costi del federalismo che oggi si sono rivelati più pressanti e reali. Attendo ancora delle risposte politiche su queste questioni. Il presidente della Camera ha poi negato di essere interessato a temi relativi all’organizzazione interna del Pdl: «Tutte le questioni degli organigrammi possono stare a cuore a chi fa parte di questi organigrammi, non certo a me».
Ieri era stato programmato ed era poi slittato per ragioni di agenda un incontro tra Fini e Gianni Letta, Denis Verdini, Niccolò Ghedini e Fabrizio Cicchitto. Poi, in serata, nel corso di una riunione a palazzo Grazioli con il premier Silvio Berlusconi era stato dato mandato ai coordinatori del Popolo della libertà di accettare un incontro con Fini che, si sottolineava in via dell’Umiltà, era stato richiesto dall’ex leader di An. A tal fine, i coordinatori avevano dato mandato a Verdini di incontrare Fini.
Come già fatto in altre occasioni, il premier Silvio Berlusconi ha raccontato intanto ieri sera la propria versione della direzione nazionale che ha sancito la frattura con l'ex leader di An. Incontrando i consiglieri regionali del Pdl nel Lazio, il Cavaliere è tornato sulle note vicende: «Prima di quella direzione avevamo periodicamente riunito l’ufficio di Presidenza. La Russa, gli altri ex An e gli uomini vicini a Fini non hanno mai tirato fuori quei problemi, che in ogni caso io considero assolutamente secondari». «Comunque quei problemi, sollevati in modo così forte durante la direzione nazionale, hanno portato a un voto: li abbiamo votati e risolti. Come in ogni sistema democratico si vota e la maggioranza vince», ha sottolineato Berlusconi.
Il premier getta acqua sul fuoco. «Io con Fini sono pronto a metterci una pietra sopra, a mettere da parte i problemi interni e ad andare oltre», avrebbe detto Berlusconi parlando con i consiglieri eletti della Regione Lazio. Berlusconi ha poi usato una barzelletta per spiegare lo stato dei rapporti con Fini. «Ero con Sandra Mondaini, mi ha costretto a fare la comunione. C’era un prete, allora vado a confessarmi. Gli dico, "ho peccato, c’è quella storia di Noemi che non è vera, ma poi ci sono altre situazioni..."». Prosegue il racconto: «Alla fine chiedo al prete "Che devo dire per penitenza?" E lui mi risponde: "Lasci perdere, con le penitenze alla quale la costringono Fini e quegli altri..."».
mercoledì 12 maggio 2010
Fini: "Nessun incontro con Verdini"
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