mercoledì 19 maggio 2010

Sorpresa Santoro, addio alla Rai


Santoro e la Rai, altro capitolo, per ora non ancora del tutto chiaro. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato (7 voti a favore e 2 astenuti) su proposta del Direttore Generale Mauro Masi un accordo quadro con il giornalista Michele Santoro per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dipendente. La notizia è stata diffusa da Viale Mazzini. L'accordo consensuale, che deve essere implementato attraverso contratti applicativi che saranno messi a punto nei prossimi giorni, prevede la realizzazione di nuovi progetti editoriali che verranno realizzati da Michele Santoro nei prossimi due anni. Rai continuerà quindi ad avvalersi della collaborazione di Michele Santoro che, in questo modo, avrà la possibilità di sperimentare nuovi generi televisivi attraverso un ulteriore sviluppo del proprio percorso professionale.

LE RAGIONI SOLO DOPO LA FIRMA - Finchè l'accordo non sarà firmato Michele Santoro non ne spiegherà le ragioni. Solo dopo la firma il conduttore probabilmente convocherà una conferenza stampa per chiarire le motivazioni alla base della decisione di lasciare l'azienda come dipendente e di rimanere soltanto per sperimentare nuovi programmi. Lo ha fatto sapere lo stesso giornalista.

LE REAZIONI - Una ridda di reazioni di colleghi e di politici si è scatenata dopo la notizia della «separazione». «L’assenza di Santoro cambierà il volto della Rai» ha detto Lucia Annunziata. «Sono profondamente dispiaciuta per questo passo, credo che l’azienda perda qualcosa di importante. Santoro è sempre stato ed è il giornalista più forte dove va fa cose buone», aggiunge. Tra i colleghi ha parlato anche Lerner: «Mi auguro che questo non significhi l'abbandono della conduzione di "Annozero" o comunque la chiusura di uno spazio prezioso di pluralismo culturale». «L'Italia non ha certo bisogno che si restringano ulteriormente gli spazi di pluralismo in televisione», ha aggiunto il conduttore de "L'infedele". Bruno Vespa lancia una stoccata al collega: «Si conferma che per Michele essere perseguitato si è rivelato un ottimo investimento». Poi aggiunge: «Sono molto contento che lui resti da noi, perché è un giornalista che conosce molto bene la televisione - aggiunge il conduttore di 'Porta a porta' -. Ero convinto e l'avevo detto da tempo che sarebbe stata trovata una soluzione con le docufiction. Per me è quindi tutto scontato». Roberto Rao capogruppo Udc in commissione di vigilanza Rai ha lasciato ad una nota il suo commento: «La Rai in buona parte è finanziata con i soldi del contribuente attraverso il pagamento del canone, per questo i telespettatori e tutti gli italiani hanno diritto di sapere subito, senza aspettare altro tempo, con la massima trasparenza e fin nei dettagli, le modalità e i termini economici che hanno portato alla clamorosa decisione della risoluzione consensuale del contratto di lavoro di Santoro con la Rai». Maurizio Costanzo si dichiara «contento se lui è contento. So che da tempo voleva occuparsi di docufiction».

Redazione online

18 maggio 2010

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me ha intenzione di "scendere" in politica!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Fossi in te andrei a leggere l'articolo de Il Fatto Quotidiano sull'argomento, riportato su questo blog.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

LA STAMPA DI TORINO. SONO 10 MILIONI DI EURO LA LIQUIDAZIONE DI SANTORO. SE VERO QUALUNQUE COSA FARA' IN FUTURO NON ME NE FREGA NIENTE.