Una lunga sequela di attacchi iniziati nell'ufficio di presidenza del Pdl e conclusi dal palco dell'assemblea di Federalberghi. Nel mirino di Silvio Berlusconi i consueti bersagli: i giornalisti, i magistrati, la Rai. Ma non solo. Torna, nelle parole di Berlusconi, l'ormai nota litania del "non mi fanno lavorare", il non poter mutuare usi e regole del mondo imprenditoriale all'amminisrtrazione della cosa pubblica. Attacchi e lamentale che, pronunciate nelle vesti di presidente del Consiglio, spesso e volentieri cozzano contro le norme, fondamentali per la tenuta dello Stato, della Costituzione. Non è difficile, infatti, accostare le norme della carta costituente alle frasi e coglierne l'abissale distanza quando non l'aperta conflittualità.
"Non firmo il contratto di servizio della Rai 1 se continua ad essere faziosa".
contrasta con l'art. 21 della Costituzione
"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure".
"Nel programma elettorale c'era scritta una cosa che conteneva principi molto più forti. E invece il testo è stato modificato e io mi sono astenuto. Ora non va più cambiato, la decisione e' vincolante per i nostri senatori e i nostri deputati".
contrasta con l'art. 67 della Costituzione
"Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato".
"Dopo un primo giudizio in cui risulti innocente, e già ti sei rovinato la vita, avresti il diritto di non finire di nuovo nel girone infernale dei processi per quel fatto invece capita che i pm ti ci riportino perchè con questo mestiere ci guadagnano, perchè vogliono dimostrare il loro teorema accusatorio, perchè gli stai antipatico o solo per pregiudizio politico. E un cittadino si ritrova nell'inferno e ne ha distrutta la vita per sè e la propria famiglia".
"Lobby di magistrati e giornalisti hanno finora impedito che si arrivasse ad un testo che difende al 100 per cento la nostra privacy, che in una democrazia è uno dei primi contenuti del nostro diritto alla libertà"
"La sovranità non è più nelle mani del popolo ma nelle mani di alcuni pm che attraverso la Corte costituzionale si fanno abrogare alcune leggi".
contrasta con l'art. 104 della Costituzione
"La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere"
contrasta con l'art. 134 della Costituzione
"La Corte costituzionale giudica: sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, dello Stato e delle Regioni"
"Non ho poteri e per un imprenditore che faceva quello che decideva è un calvario quotidiano. Succede così che la legge che ne viene fuori pensavi che fosse un cavallo e ne esce un dromedario".
contrasta con l'art. 95 della Costituzione
"Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile. Mantiene l'unità di indirizzo politico ed amministrativo, promovendo e coordinando l'attività dei ministri. I ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei ministri, e individualmente degli atti dei loro dicasteri. La legge provvede all'ordinamento della Presidenza del Consiglio e determina il numero, le attribuzioni e l'organizzazione dei ministeri".
"Ho detto a quelli della Protezione civile di non andare più all'Aquila . Appena vanno in Abruzzo gli saltano addosso, qualcuno con la mente fragile rischia che gli spari in testa"
contrasta con l'art. 2 della Costituzione
"La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale".
contrasta con l'art. 32 della Costituzione
"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti".
"La tassa di soggiorno è stata fatta alle mie spalle e comunque è colpa della sinistra"
contrasta con l'art. 5 della Costituzione
"La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento"
contrasta con l'art. 119 della Costituzione
"I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio".
(08 giugno 2010)
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