sabato 14 agosto 2010

Bossi, in piazza contro gli inciuci Ma La Russa: "Perché andare a casa?"


Umberto Bossi non vuole un governo tecnico, che considera un'ipotesi "rischiosissima per la Lega". Ed è pronto a mobilitare i leghisti di Veneto, Lombardia e Piemonte, per scendere in piazza accanto al Pdl contro questa eventualità. Si tratta di "milioni di persone" ha detto il leader della Lega conversando con i cronisti a Ponte di Legno, e lo ha ribadito sul sito del quotidiano La Padania: "Berlusconi porta in piazza la gente e sono tanti, di più. La Lega si unisce con il Veneto, il Piemonte e la Lombardia. Un sacco di milioni di persone e sono incazzate".

E poi, anche se fosse, chi potrebbe affrontare l'impresa? Non certo il ministro dell'economia Giulio Tremonti che, secondo il leader delle camice verdi, "vuole bene a Berlusconi e non farebbe mai uno scherzo del genere". E comunque, dice, non sembrano esserci molte alternative alle urne: "Secondo me - ha detto - Berlusconi sta lavorando per ricucire. O ricuce o si va a elezioni. Ma dopo il casino che c'è stato come fanno?". E ricorda che "a parte la legge elettorale c'è il rischio che un governo tecnico cancelli tutte le leggi che non interessano né Fini né Bersani. Dobbiamo guardare con grande attenzione e grande timore all'idea di un governo tecnico, che secondo me non può passare".

Anche quest'anno Bossi raggiungerà Tremonti in Cadore, dove festeggerà il compleanno del ministro dell'economia, il 17 agosto. "E' un mio amico, vado - ha detto Bossi - gli regalo un libro. Un libro su Cavour. Quando si va a cena con Tremonti si parla quasi sempre di storia, lui la conosce molto bene". E a chi gli chiede se il suo amico Tremonti è preoccupato per gli scontri nella maggioranza, replica: "La situazione non è allegra. Ma prima che le cose precipitano ci stiamo ancora noi". Secondo Bossi, infatti, "la maggioranza la determina la Lega. La Lega vince qualsiasi elezione. I voti dati a noi sono in cassaforte: non siamo dei matti, noi manteniamo la parola".

Sulla stessa lunghezza d'onda il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto: "Non vi è alcun nervosismo nell'indicare come soluzione quella di ritornare alle urne nel caso in Parlamento la maggioranza uscita dal libero voto degli italiani non venisse confermata. Mi pare un epilogo logico e di buonsenso". Ma di ben diverso tenore sono le affermazioni del ministro della Difesa Ignazio La Russa. Una decisa frenata: "Fin tanto che siamo in grado di rispettare gli impegni non c'è alcun motivo di pensare ad un ricorso alle urne. Poi chi vivrà vedrà". Il governo - ha continuato il ministro - non credo che abbia proprio il desiderio di andare a casa, l'esecutivo ha un desiderio preciso, che è quello di rispettare il programma in cui si è impegnato con gli elettori".

(14 agosto 2010)

3 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

MA COME CAZZO SI FA A NON VERGOGNARSI DI ESSERE ITALIANI CON GENTE COSI'?

Francy274 ha detto...

Io non lo so se devo ridere o piangere ma certo è che la voglia di mandare loro una bella scatola di cioccolatini alla Lucrezia non mi dispiacerebbe.. giusto per ringraziarli del loro strafare per me :((

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

ALLUDI A LUCREZIA BORGIA?