venerdì 13 agosto 2010

Casa An, Fini querela "Il Giornale" "E' un delirio diffamatorio"


Un vero e proprio "delirio diffamatorio" contro Gianfranco Fini. L'ultimo articolo de "Il Giornale", sulla vicenda della casa An a Montecarlo, provoca la reazione del portavoce del presidente della Camera, Fabrizio Alfano. Nella ricostruzione pubblicata oggi sul quotidiano della famiglia Berlusconi, si afferma che Fini scelse insieme alla compagna il mobilio dell'appartamento monegasco, una circostanza che "smentirebbe", secondo Feltri, il racconto della terza carica dello stato. "Pur di denigrare il presidente della Camera", scrive Alfano in una nota, "la calunnia diventa notizia". Sembra il preludio alle vie legali: Fini è pronto a querelare il quotidiano della famiglia Berlusconi e il direttore Feltri. Un'eventualità che non spaventa il diretto interessato. A stretto giro, infatti, arriva la replica della direzione del quotidiano che "conferma" il contenuto dell'articolo e promette la pubblicazione della "prove".

Delirio diffamatorio.
"Quanto pubblicato oggi da Il Giornale è l'ennesima dimostrazione di un delirio diffamatorio che ha portato Feltri ad abdicare ai doveri minimi del giornalista". E' quanto scrive nella sua nota il portavoce del presidente della Camera. Fini e la Tulliani, ha scritto oggi il direttore de "Il Giornale" nel suo editoriale, "hanno arredato il quartierino scegliendo e acquistando in un negozio di Roma i mobili che poi sono stati spediti a Montecarlo. Abbiamo recuperato la fattura della cucina e di altri arredi e raccolto la testimonianza dell'uomo che ha trattato l'affare direttamente con la coppia".

Azioni legali.
"Pur di denigrare il presidente Fini", continua Alfano, "Feltri propone ricostruzioni fantasiose basate su improbabili racconti di personaggi che si celano dietro l'anonimato: in questo modo la calunnia diventa notizia, e la realtà un dettaglio trascurabile". Pronte le azioni legali. "Il tribunale - conclude Alfano - accerterà la grave diffamazione, e il Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti la violazione delle regole deontologiche".

La replica. "La direzione del Giornale - in una nota di replica al portavoce di Gianfranco Fini - conferma il contenuto dell'articolo pubblicato oggi ("Fini e signora comprarono i mobili della casa di Montecarlo"). E annuncia che "sull'edizione di domani pubblicherà fatture, contratti e nome e cognome dei testimoni".

Marcegaglia: basta insulti e dossier. Dopo l'appello di ieri di "Italia Futura", oggi anche Confindustria prende posizione sulla situazione politica italiana. Lo fa attraverso un'intervista della presidente Emma Marcegaglia su Il Sole 24 Ore. L'intervento della leader degli industriali ricalca quanto detto dall'associazione vicina a Luca Cordero di Montezemolo. Basta con gli "insulti e i dossier", dice la Marcegaglia, "andando in giro per l'Italia come leader di Confindustria ascolto rabbia, amarezza, incomprensione per quel che sta accadendo: tutti sentimenti che condivido. E' lo sconcerto per un governo, un Parlamento, una classe dirigente che non sa più dialogare, scontrarsi, discutere ma alla fine decidere e governare".

Maggioranza deludente. Una situazione che produrrà "terra bruciata" dice e si chiede: "chi avrà la forza per avviare le riforme?". Anche la presidente di Confindustria boccia l'ipotesi di elezioni anticipate e non risparmia una critica alla maggioranza "prigioniera delle sue polemiche'' e ''colpevole davanti al paese di non sapersi assumere le responsabilità per cui è stata chiamata al governo''. "Noi" - spiega la Marcegaglia - "abbiamo sperato nella stabilità e nelle riforme'' e con un governo con la maggioranza solida ''era legittimo puntare su riforme condivise e ragionevoli, in politica e nell'economia. Riforme nell'interesse del Paese, non di questa o quella fazione'".

(13 agosto 2010)

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