martedì 3 agosto 2010

Di Casini ne basta uno


Riporto il video e il testo della mia intervista rilasciata oggi a "il Caffè", di Corradino Mineo, a RaiNews24.

Testo dell'intervista

Corradino Mineo: "Se cade Caliendo si va a votare", è la frase che avrebbe detto, ieri sera a cena con i senatori, Silvio Berlusconi. Domani si vota la mozione di sfiducia a Caliendo. La proponete voi, la propone il Pd, ma il Pdl dice che “questa sfiducia è pretestuosa, prematura, in quanto il sottosegretario è appena indagato”. Era proprio necessario porre la mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario?
Antonio Di Pietro: Credo che ci sia bisogno, per il Paese, di ridare uno scatto di dignità alla politica e a coloro che amministrano la cosa pubblica, a cominciare da quelli che sono al Governo. Dopo il caso Cosentino, il caso Brancher e dopo il caso Scajola non possiamo aspettare sempre la magistratura. L'Italia dei Valori chiede oggi a Caliendo di dimettersi, o chiede al Parlamento di sfiduciarlo. L'Italia dei Valori lavora per sfiduciare il governo Berlusconi, perché è un male per il Paese. Quei partiti o quei parlamentari che hanno detto che rivogliono legalità e non votano la sfiducia, sono come quei parlamentari che lanciano il sasso e ritirano la mano, non meritano fiducia.

Corradino Mineo: Il Corriere intitola "Asse Fini-Casini su Caliendo". Sembra che i centristi di Casini, il movimento Alleanza per l'Italia di Rutelli e Fini si asterrebbero. Lei dice che non meritano la fiducia e che fanno male ad astenersi.
Antonio Di Pietro: Dico una cosa diversa. L'astensione non è né maschio né femmina, e figlia di coloro che non sanno prendere una decisione, è un furbacchione che dice che può stare da una parte o dall'altra negoziando ogni cosa. Se lo fa l'Udc, che di mestiere sta da una parte o dall'altra, va bene, ma che lo faccia Fini al primo debutto al voto e come dire che “la montagna ha partorito il topolino”.

Corradino Mineo: Lei aveva proposto a Fini un'alleanza per la legalità. Si può fare una coalizione composta da così diverse entità, aperta anche a Nichi Vendola che si propone come candidato premier per la sinistra, si può fare? Non è un pasticcio?
Antonio Di Pietro: Nessuno ha intenzione di fare una coalizione per governare mettendo insieme il diavolo e l'acqua santa. Quello che abbiamo detto, e che io ribadisco, è che dobbiamo fare un'alleanza per un giorno, per un ora, per un minuto, per un battito d'ali di farfalla, poi alle elezioni ognuno va per la sua strada. Siamo convinti o no che prima ci liberiamo del piduista Berlusconi meglio è? Per liberarsene non si può prenderlo a mazzate, bisogna mandarlo a casa. Se il Parlamento fosse composto da 100 deputati bisogna far sì che ce ne siano 51 che votino per mandarlo a casa, il tempo necessario di un battito d'ali di una farfalla. I Finiani e tutti gli altri devono votare assieme, oggi con Caliendo c'è l'opportunità, ma se alla prima occasione dici "armiamoci e partite", astenendoti, vuol dire che sei senza midollo.

Corradino Mineo: Non vi fa un favore Fini astenendosi? Aprire una crisi prima delle vacanze estive, con la gente al mare, è un grosso problema. Come dicevamo nella nostra rassegna, è difficile per Berlusconi, se Caliendo è sfiduciato, rimanere al governo come se niente fosse.
Antonio Di Pietro: Allora siccome è tempo di vacanze andiamo tutti in vacanza facendo finta di niente? Quando ritorneranno dalle vacanze ci saranno milioni di persone senza lavoro, aziende che chiudono, la legalità sarà precipitata, ritroveremo la giustizia che non funziona. Prima ci liberiamo di un'anomalia italiana e meglio è. L'Italia dei Valori è per andare al voto. Qualcuno dice, tra cui il Pd, di fare una legge elettorale. Magari si potesse fare, ma il problema di fondo è che con la scusa di fare le riforme staranno li altri trent'anni. Mandiamoli a casa.

Corradino Mineo: Lei sarebbe d'accordo con Bersani su una nuova legge elettorale? L'altra volta mi aveva detto si.
Antonio Di Pietro: Se lei mi dicesse se sono d'accordo che mi ricrescano i capelli? Certo che sarei d'accordo! La verità è che la legge elettorale, con questo governo dei conflitti d'interesse e con questa maggioranza, non si fa. Se stiamo ad aspettare che nasca il bambino dal cavolo, rimaniamo senza cavoli e senza bambini.

Corradino Mineo: Berlusconi ritiene di godere di un ottima fiducia e di andare avanti. Vedremo se avrà i numeri. Con la scissione parlamentare dei finiani il governo rischia di ballare sempre alla Camera, perché ci sono gli assenteisti strutturali, deputati nominati dai partiti che spesso hanno altri lavori e non sempre si presentano al momento del voto. La crisi è all'ordine del giorno. Berlusconi dice "Se è crisi, si voti". Le opposizioni che dicono?
Antonio Di Pietro: Lo sfido! Si voti.

Corradino Mineo: Con questa legge?
Antonio Di Pietro: Vuole andare alla guerra e ci vuole andare con i cannoni, se non ho i cannoni ci vado con il coltello piuttosto che astenermi. Tanto non cambia la legge, questi non la cambieranno. Se ci dovesse essere la possibilità di cambiare la legge, allora la mettano all'ordine del giorno. Io la voto, ma prima la leggo e ci dormo la notte per capire dove sta la fregatura.

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