sabato 7 agosto 2010

"Dialogo? Sì, ma il Pdl cambi vertice" I finiani rilanciano lo scontro


La questione giustizia è una bomba innescata pronta a esplodere . Magari alla fine della pausa estiva, con un documento su processo breve, legge bavaglio e lodo Alfano confezionato apposta per incastrare i dissidenti finiani posti davanti alla fiducia o andare verso il voto. D'altronde Berlusconi è stato chiaro. Un governo "sotto ricatto" dei finiani non lo vuole. Meglio, dunque, provocare la rottura e tornare al voto.

Ma la manovra è talmente evidente che gli stessi finiani passano al contrattacco sul fronte interno del partito di cui facevano parte fino a qualche giorno fa. Lo fa il capogruppo alla Camera del Fli Italo Bocchino, rilanciando una ipotesi di trattativa con una proposta che interviene direttamente nelle fila del Pdl. Anzi, tocca proprio l'organismo chiave di cui lui stesso faceva parte. La proposta di un documento programmatico è ottima - dice in sostanza Bocchino - e va incontro "alla richiesta che lo stesso Fini aveva più volte avanzato". Ma, aggiunge, per facilitare un possibile dialogo sarebbe importante che cambino i tre coordinatori Verdini, La Russa, Bondi: "Non sappiamo se i colonnelli e i falchi consentiranno a Berlusconi questa mossa che lui stesso ha intenzione di fare, ma non sarebbe male. Abbiamo letto che per ora gliel'hanno impedita ed e' un peccato che non ci sia riuscito''. Bocchino arriva anche a fare i nomi: Alfano, Gelmini e Meloni. Uno sgarbo a La Russa, che si sente da sempre il rappresentante piu' titolato degli ex An dentro il Pdl.

Parole che toccano un nervo scoperto, e lo scontro si riaccende. "E' il presagio che presto dovremo tornare alle urne" afferma Francesco Giro. "Sui coordinatori non trattiamo con i finiani" rincara Maurizio Bianconi - semmai sono i finiani che si devono dimettere dalle cariche". "Meglio che Bocchino vada in vacanza" taglia corto Iole Santelli. Un fuoco di fila fino all'intervento dello stesso Bondi: "Ciò che solitamente afferma l'on Bocchino ha il sapore della provocazione, come conferma anche la sua ultima dichiarazione", dice. "Mi preme solo testimoniare che ho sempre detto che se la mia persona fosse stata d'ostacolo ad una ricomposizione mi sarei immediatamente fatto da parte. Per tutto ciò non sarò certamente io a frappormi, così come gli amici Verdini e La Russa, ad un ulteriore rinnovamento del partito quando sarà il momento".

Di provocazione parlano anche il vicepresidente dei deputati Pdl Osvaldo Napoli e Amedeo Laboccetta. Il tono è perentorio: Bocchino non si intrometta. Ma la partita, a partire dalla giustizia, è aperta.

(07 agosto 2010)

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