giovedì 12 agosto 2010

Fini: spiegazioni tardive


Riporto una mia intervista pubblicata oggi sul quotidiano "Il Resto del Carlino".

Antonio Di Pietro: «Le spiegazioni di Fini sono tardive e anche insufficienti. Se le stesse cose le avesse dette il primo giorno avrebbe evitato una brutta figura e un mese di gogna mediatica. Allora magari erano sufficienti. Ma oggi non possono certo bastare...»

Il Resto del Carlino: Cos’è che non la convince, onorevole Di Pietro?
Antonio Di Pietro: «Credo nella sua buona fede, credo che la ricostruzione sia plausibile, ma proprio per questo è necessario che Fini chiuda il cerchio: è impensabile che ancora oggi dica di non sapere chi è l’italianissimo proprietario di quella società schermo che ha acquistato l’immobile».

Il Resto del Carlino: Quindi secondo lei Fini sapeva a chi era venduto l’immobile.
Antonio Di Pietro: «Se anche non sapeva, e ammettiamolo pure, se anche è stato raggirato, e può capitare, una volta che la vicenda è finita sui giornali e Berlusconi che l’ha usata per attaccarlo, di certo Fini avrà chiamato la compagna e il cognato e avrà preteso di sapere subito chi c’è dietro quella società. Lo deve dire pure a noi..».

Il Resto del Carlino: Perchè lei afferma che il proprietario è italianissimo?
Antonio Di Pietro: «Perchè non siamo nati ieri. E poi non è stato lui stesso a dire che la società offshore gliela ha presentata il Tulliani? E andiamo, chiudiamo il cerchio e poi potremo fare una valutazione del suo comportamento...».

Il Resto del Carlino: Secondo lei si possono ipotizzare responsabilità penali?
Antonio Di Pietro: «Da ex pm direi che da un punto di vista penale non c’è niente. Certo in ipotesi c’è da valutare se quello nel contratto è il prezzo effettivamente pagato dalla finaziaria, perchè se fosse stato incassato un prezzo più alto senza poi denunciarlo nel bilancio di An si potrebbe far scattare l’ipotesi di finanziamento illecito».

Resto del Carlino: Resta il problema politico. Quanto reggerà la maggioranza?
Antonio Di Pietro: «Poco, è chiaro. E il Pd si tolga dalla testa l’idea di pensare a governi tecnici e alleanze improbabili. Sarebbe cecità strategica. Se anche mettessero in piedi un governo tecnico che portasse avanti la legislatura otterremmo il solo risultato di ridare un pò di fiato agli epigoni della Balena bianca della Prima Repubblica e regalare a Berlusconi una nuova vittoria. E’ la premessa che è errata. Fini non è un alleato potenziale. Fini per definizione non si potrà mai alleare alla sinistra. Vuole solo logorare Berlusconi, mettere il crisi la sua leadership per prendere il suo posto. Lui non glielo permetterà e, dato che non ci sono i numeri, si andrà ad elezioni. E noi invece di cincischiare dovremmo cogliere al volo le contraddizioni insite nelle destre e presentarci davanti agli elettori».

Il Resto del Carlino: Anche con questa legge elettorale?
Antonio Di Pietro: «Vorrei tanto ma tanto andare a votare con una legge elettorale diversa e con una legge che garantisca la pluralità di informazione. Ma Berlusconi non lo permetterà mai. E allora invece di sognare l’impossibile, scelgo di battermi».

Il Resto del Carlino: C’è spazio per una nuova alleanza tra voi e il Pd?
Antonio Di Pietro: «Purchè scelga. Noi siamo contrari alle ammucchiate, agli amori di gruppo. Noi siamo alternativi ai figli della Balena bianca. Se ne facciano una ragione. Se sarà così, al momento in cui si andrà al voto, le intese si troveranno...»

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