martedì 17 agosto 2010

Il governo di cioccolato


I ministri Alfano e Maroni hanno dichiarato incostituzionale un eventuale governo tecnico. Sempre Alfano e Maroni hanno stilato un rapporto sulle attività antimafia dell'esecutivo.

Il loro messaggio di Ferragosto è come la favola di Hansel e Gretel. La casa di cioccolato è Palazzo Chigi.

E' strano, ad esempio, che Alfano parli di costituzionalità. Il Ministro dell'incostituzionalità, reso celebre dal lodo che porta il suo nome (quello che garantisce impunità alle più alte cariche dello Stato) trova il coraggio di tirar fuori la Costituzione, ma solo nel giorno di Ferragosto.

E' strano, ancora, che Maroni tiri in ballo numeri sulle operazioni antimafia quasi come se le inchieste e gli arresti fossero opera del Governo Berlusconi e non di migliaia di agenti e militari onesti. In realtà l'obiettivo dei berluscones è molto chiaro: avventarsi sul lavoro di giudici e forze dell'ordine come avvoltoi e prenderne possesso. Non è certo questo il Governo dell'antimafia.

Un esecutivo che vuole combattere la criminalità organizzata non promuove leggi come quella sulle intercettazioni che non solo vieta la pubblicazione di conversazioni sui giornali (male minore), ma impedisce a giudici e pm di utilizzare lo strumento che più ha inciso negli ultimi vent'anni di lotta alla mafia e alla criminalità in generale.

Un esecutivo che vuole combattere la criminalità organizzata non taglia i finanziamenti alle forze di polizia costringendole all'ordinario.

Come fanno, allora, Alfano e Maroni a parlare di Costituzione e lotta al crimine organizzato? I fatti dicono tutt'altro. I fatti dicono che questo è il Governo della lotta alla mafia solo a parole.

L'esecutivo è alle corde. Berlusconi non ha ancora deciso sul voto anticipato perché i cerchiobottisti (Udc e finiani) non lo lasciano tranquillo. Mentre i ministri stanno cercando di dipingere le pareti di un palazzo che è marcio nelle fondamenta.

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