mercoledì 4 agosto 2010

“Ombre e logge sul Csm, Vietti parli chiaro”


di Antonella Mascali

Sonia Alfano – europarlamentare e da poco responsabile nazionale per l’Italia dei Valori del dipartimento Antimafia – è stata tra coloro che hanno cercato di impedire l’elezione di Michele Vietti a vicepresidente del Csm, avvenuta grazie a quello che definisce un “inciucio lobbistico”. Lo ha fatto durante l’impropria consultazione partiti-Palazzo dei Marescialli. Si è appellata pubblicamente al segretario Bersani e ai capigruppo democratici, favorevoli al candidato centrista, e ha invitato i cittadini attraverso il suo blog a scrivere al Pd perché non sponsorizzasse Vietti che “rappresenta – dice Alfano – la prosecuzione dell’operato ampiamente discutibile di Nicola Mancino e di altri illustri personaggi che hanno agito negli ultimi dieci anni al Csm”. Il 31 luglio, alla vigilia dell’elezione del vicepresidente, si è rivolta direttamente a colui che era ancora per poco vice capogruppo dell’Udc alla Camera.

Per chiedere cosa?

Una premessa. Questo sarà un anno particolare per il Csm che dovrà affrontare la questione morale ed esaminare fascicoli su esponenti autorevoli della magistratura come il presidente della Corte d’Appello di Milano Alfonso Marra – sponsorizzato dalla P3 – o quello sul procuratore generale della Corte d’ Appello di Messina, Antonio Franco Cassata che ha pubblicamente ammesso di appartenere all’associazione culturale ‘Corda fratres’, ovvero una loggia. Alla luce di questi e altri fatti su cui indaga la magistratura, ho chiesto all’onorevole Vietti se è egli stesso un massone o se ha legami con la massoneria. La domanda l’ho posta perché in questi anni sono circolate voci su una sua presunta appartenenza a una loggia, voci che Vietti non ha mai smentito.

Il vicepresidente le ha risposto?

Non ho avuto alcuna risposta né pubblica né privata. Ma torno a fargli la domanda dalle pagine del suo giornale. Mi aspetto che questa sia la volta buona che possa rispondere visto l’incarico istituzionale che ricopre e i pronunciamenti che ha fatto lunedì contro rapporti deviati della magistratura. Vorrei sottolineare che il vincolo di obbedienza che grava sugli affiliati di ogni formazione massonica è per i magistrati incompatibile con la loro soggezione esclusivamente alla Costituzione e alle leggi. Naturalmente ciò vale a maggior ragione per i componenti del Csm. Per questo motivo l’allarme sulle ingerenze massoniche deve essere massimo.

Lei sta gettando ombre pesanti sul nuovo Csm. E su Vietti cita solo voci sulla presunta affiliazione a una loggia massonica che potrebbero essere maldicenze...

Certo. Ma le voci, ribadisco, l’attuale vicepresidente del Csm non le ha mai smentite. È ora che chiarisca pubblicamente.

Lei ha sollevato gli stessi dubbi per un altro componente laico del Csm.

Dando per scontata (almeno si spera) l’estraneità a consorterie massoniche dei membri togati del nuovo Csm, credo che ci vogliano analoghe garanzie per i componenti laici prescelti giovedì scorso dal Parlamento. E qui i miei timori si fanno corposi, non solo per il metodo inverecondo utilizzato dalla partitocrazia per la lottizzazione degli otto eletti.

A cosa si riferisce?

All’eccessiva vicinanza massonica di alcuni dei neoconsiglieri laici che aleggia da anni. E qui rivolgo un’altra domanda pubblica, questa volta al consigliere Annibale Marini, eletto dal Pdl. A lui chiedo di confermare o smentire un’affiliazione o un legame con la massoneria, anche a fronte dei suoi documentati rapporti con il piduista Giancarlo Elia Valori.

Ma davvero spera in una risposta pubblica? Non pensa che invece la sua possa essere presa come una provocazione o come una diffamazione da querela?

Ribadisco. Io ho solo posto domande e i diretti interessati non hanno mai risposto nè smentito le indiscrezioni.

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