mercoledì 4 agosto 2010

Un Csm nuovo: anzi vecchio



di Luigi De Magistris

È nato il nuovo (assai vecchio per le logiche con cui è stato concepito) Consiglio Superiore della Magistratura. Agli inizi di luglio sono stati eletti i membri togati del Csm, con le consuete logiche lottizzatorie interne alla magistratura, con la solita eccezione di un magistrato che vedremo se saprà contraddistinguersi per autonomia e rigore morale. Quale espressione della peggiore correntocrazia ne cito solo uno dei nuovi tutori dell’autogoverno della magistratura: il capo delegazione di Unicost, la corrente maggioritaria, dr. Riccardo Fuzio, il quale in qualità di sostituto procurato sazione del procedimento disciplinare farsa ordito nei miei confronti mentre indagavo sulla Nuova P2), Caliendo (sottosegretario alla Giustizia, già simpatizzante della vecchia P2 oggi organico alla P3), Carbone (presidente della Cassazione, sensibile all’olio e ad altro) e Marconi (con il debole, pare, per le attività di dossieraggio propria dei poteri occulti) – di affermazione di una magistratura prona e conformista e, nello stesso tempo, di punizione di magistrati che onorano la Costituzione repubblicana.

Gli avvocati amici degli amici

NEI GIORNI scorsi sono stati eletti dal Parlamento i membri laici. Idv aveva proposto di nominare giuristi di altissimo valore morale e professionale che non avessero mai avuto incarichi di partito. Invece la casta partitocratica (Pdl, Pd, Lega e Udc) si è spartita le nomine eleggendo soprattutto gli avvocati di esponenti politici di primo piano: l’avvocato di Berlusconi, l’avvocato di Bossi, quello di D’Alema e uno stretto collaboratore del ministro della Giustizia Alfano. Vicepresidente, poi, sarà Vietti, Udc, già modesto esponente di un precedente Csm, espressione della partitocrazia, tra i promotori della legge sulla depenalizzazione del falso in bilancio e del legittimo impedimento. In alternativa si è proposto l’uomo dell’incriccato Gasparri, Annibale Marini (agli atti dell’inchiesta sulla nuova P2 sulla quale indagavano i magistrati di Salerno fermati e puniti da Mancino & C.). Vietti sostituirà il pessimo Mancino, l’uomo delle tante ombre. Quello che, nel lasciare la poltrona, ha osato sostenere che il Csm uscente ed egli in primis hanno garantito autonomia e indipendenza alla magistratura. Falso, il Csm uscente è stato uno dei peggiore generale della Cassazione ha istruito i procedimenti disciplinari che hanno condotto – unitamente all’opera implacabile del capo degli ispettori del ministero della Giustizia Miller (P3) – alla punizione e al trasferimento dei tre magistrati della Procura di Salerno che avevano osato indagare sulla nuova P2 (oggi P3). Immagino che al Csm il dr. Fuzio proseguirà in quella sua opera – militando nella stessa congrega di Martone (viceprocuratore generale in Cassazione, già presidente dell’Anm e sostenitore in Casri della storia repubblicana, quello che ha impedito a magistrati onesti e scomodi di indagare sulle deviazioni del potere.

Il ruolo di Mancino e i tempi correnti

IL PRESIDENTE della Repubblica, nel saluto di commiato all’uscente Csm e a Mancino, con il quale ne ha condiviso la guida, afferma che i nuovi membri laici non sono espressione dei gruppi politici. Ricordiamo al presidente che sono figli, tranne uno probabilmente, della peggiore spartizione partitocratica che si potesse realizzare in piena P3 ed emergenza morale. Quanta strada c’è da fare per cambiare l’Italia e quanto spiace constatare che, ancora una volta, il principale partito del centrosinistra, il Pd, si sia piegato a logiche spartitorie che inquinano e corrodono la democrazia. Da questo Csm non c’è da aspettarsi nulla di buono, speriamo solo che la magistratura sappia resistere all’onda di normalizzazione avallata anche dai vertici delle Istituzioni.

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