Per il finiano appoggiare lo scudo al premier è stato un passo falso
di Luca Telese
Ieri, sul sito de Il Fatto il suo post è stato commentato da oltre mille e duecento lettori, la maggior parte dei quali (eufemismo) erano non proprio benevoli. Nei messaggi viene rimproverato ferocemente - a Futuro e libertà e ai suoi dirigenti - un voltafaccia improvviso sulle questioni della legalità, che il movimento aveva indicato come le sue ragioni sociali. Due i capi di imputazione ricorrenti: il voto contro l’autorizzazione a procedere per l’ex ministro Lunardi (sull’inchiesta della Cricca) e il dialogo con il Pdl sullo scudo a favore di Berlusconi. Infine, ultima “coincidenza” sospetta, Berlusconi annuncia che su giustizia e intercettazioni il governo intende riprendere da dove aveva incominciato. Così, la prima domanda è inevitabile.
Onorevole Granata, vi siete rimessi in riga con le posizioni berlusconiane sulla giustizia? Se sì meglio saperlo subito.
Ma nemmeno per scherzo. Non se ne parla affatto. Siamo e restiamo a difesa della legalità
I segnali che arrivano, da voi e da Berlusconi sembrano andare in direzione opposta.
Lo so, questo è quello che è apparso. Sul blog del vostro giornale ho messo il petto in fuori e sono stato fucilato.
Avete votato contro l’autorizzazione a procedere su Lunardi, non sembra una posizione molto filo-magistratura.
Invece è un autentico abbaglio. Quel voto, che io ho considerato comunque un errore, era un “rinvio degli atti”. La richiesta tornerà alla Camera.
E in quel caso cosa farete?
Nel nostro gruppo c’è un orientamento pressoché univoco.
Quale?
Quello di votare a favore della richiesta dei magistrati. Non difenderemo nessuno dalle inchieste sulla Cricca.
Allora quale è stato l’abbaglio?
Questo voto è giunto in concomitanza con l’approvazione dell’emendamento Vizzini al Senato che allarga il lodo Alfano.
Sostenuto anche dal vostro Saia.
Qui devo dirle due cose. Primo, io non condivido fino in fondo la scelta. Ma Fini e Futuro e libertà l’hanno sempre sostenuta, anche nel discorso di Mirabello. Quindi non c’è nessun voltafaccia, nessun cambio di linea. Abbiamo sempre detto che - senza far saltare nessun processo - siamo favorevoli a una protezione per Berlusconi.
E allora perché lei stesso è critico?
Perché il combinato disposto che si è prodotto fra la sottovalutazione di un voto transitorio e una posizione già annunciata ha alterato e intaccato il caposaldo dell nostro racconto politico.
Quale?
Quello che si fonda sulla legalità e sulla giustizia.
Lei sarebbe pronto a scommettere che su Lunardi la prossima volta non ci saranno accordi con la maggioranza?
La questione è della massima importanza. Voteremo, entro fine anno perché l’inchiesta proceda.
Però Berlusconi parla di accordo, non mi dirà che si sbaglia?
Ha frainteso. Anche perché i suoi media, sapendo che il nostro consenso è in crescita, hanno cercato di approfittare di questa defaillance mediatica per colpirci.
Guarda caso si sono incontrati anche Fini e Alfano.
Sì, ma quel dialogo, semmai, lancia un messaggio opposto.
Cioè?
Fini ha detto che mai ci saranno riforme anti-magistratura. Che mai ci saranno con il voto di Fli, riforme per separare le carriere. E mai, con il nostro consenso, i pm saranno sottoposti al potere politico. Le pare abbastanza chiaro?
Onorevole Granata, sia sincero. Dopo il voto sulla fiducia, Berlusconi ha lasciato cadere le vecchie pregiudiziali e voi siete tentati dal dialogo.
Tra noi nessuno, salvo posizioni individuali pensa si possa tornare indietro.
E la federazione con il Pdl?
Io non ci penso nemmeno per sogno.
Ma lo ha detto anche a Fini?
Sì. Ci siamo parlati. Mi ha ripetuto che sullo scudo non ha cambiato mai idea, ma anche che condivideva la mia valutazione sull’inopportunità del messaggio che abbiamo trasmesso.
Nessun richiamo della foresta?
I sondaggi che leggiamo ogni giorno ci dicono che il 50% dei consensi che stiamo raccogliendo arrivano da destra e il 50% da sinistra. Fli ha un futuro se continua a lavorare al di fuori delle vecchie gabbie ideologiche.
Nemmeno sulle intercettazioni cambierete posizione?
Guardi, quella mediazione a cui si è giunti era l’unica possibile. Ma in ogni caso si può dire che la legge è su un binario morto. E sa perché? Perché ce l’abbiamo portata noi.
Lo rivendica con orgoglio?
Credo che, passata la rabbia, molti dei blogger inferociti, quando si dovrà rifare la storia di questi anni, dovranno riconoscere che, dal processo breve alle intercettazioni, molte leggi rovinose per l’ordinamento italiano sono state archiviate grazie a noi.
Intanto Masi sospende Santoro e chiude Saviano.
Su questo la nostra posizione è stata di ferma e inequivocabile condanna.
Lo dice sul serio?
Certo. È chiaro che c’è un fastidio crescente verso chi prova a raccontare la realtà italiana nella sua cruda verità. Nell’ultima puntata di Annozero, l’intervista alla mamma cassintegrata che non ha i soldi per comprare un regalino alla figlia è stato un colpo al cuore che non si poteva ignorare .
Però intanto quei programmi vengono oscurati.
Quello di Masi è un comportamento assolutamente irresponsabile.
Insomma, nessuna marcia indietro?
Invito tutti i mille e duecento commentatori ad attendere. Verificheranno che Futuro e libertà resta leale alla sua ragione sociale.
Le prossime tappe su cui verificare?
Il prossimo voto su Lunardi. E poi, sul piano delle idee, le nostre assemblee di Milano e di Perugia.
E poi?
In Parlamento. Dove sosteniamo con convinzione la legge anti-corruzione proposta da Il Fatto.
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