I complimenti per le sue gambe, l'immancabile barzelletta sul bunga bunga, la cena tricolore gli sfottò al leader dell'opposizione. Ruby, la giovane marocchina protagonista dell'ultimo scandalo a sfondo sessuale che riguarda il presidente del Consiglio Berlusconi, ritorna a parlare - raccontando la sua serata ad Arcore - dopo le confidenze fatte a Repubblica nell'intervista pubblicata stamane . E, parlando con il settimanale Oggi, quasi ammonisce il premier, invitandolo a un comportamento maggiormente adatto al ruolo che ricopre: "La mia sola colpa è stata quella di aver mentito sull'età. La colpa di Silvio, invece, è quella di fare entrare in casa sua gente che non conosce. Lui è un'istituzione, dovrebbe comportarsi di conseguenza. Casini come Noemi e
Ruby torna poi ancora una volta sulla serata del 14 febbraio, quando passò la serata ad Arcore. "Quella sera - racconta - avevo un tailleur pantalone color panna e una camicia con il collo alto, i capelli raccolti 'a banana'. Il taxi si è avvicinato a un ingresso laterale. Priscilla (la sua amica brasiliana, ndr) ha chiamato in villa e i carabinieri ci hanno lasciato passare. Quando ho visto quel villone ho chiesto alla mia amica dove fossimo. E lei mi ha detto 'dal presidente'. M'è preso un colpo. Io fino a pochi mesi prima dormivo su una panchina a Catania".
A questo punto l'avrebbe accolta Berlusconi in persona, facendole dei complimenti: "Una volta dentro ci ha accolti lui. Mi ha detto che ero elegantissima e che ho le gambe lunghissime". "Io - prosegue Ruby - mi limitavo a dire grazie. Non volevo dare troppa confidenza, non sapendo che tipo fosse. Quella sera eravamo dieci ragazze, alcune famose altre no, tutte eleganti. Ma nomi non ne faccio. Erano tutte molto appariscenti, in rosso, verde smeraldo. E c'era Emilio Fede. Ero seduta accanto a Silvio. E vicino alla tenda c'era Apicella che suonava".
Silvio Berlusconi, racconta, si divertiva a prendere in giro il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: "Abbiamo parlato di tutto tranne che di politica. A parte Silvio che prendeva in giro politici di sinistra, tipo Bersani. Ci ha fatto vedere una statua di marmo con la sua faccia e il corpo di Superman. Poi mi ha dedicato una canzone, perché ero nuova. Mi ha cantato 'Se tu non fossi tu' di Apicella".
"Mi sentivo Cenerentola - confessa Ruby - con la prospettiva di tornare alla realtà e ai sacrifici di mezzanotte. Il menu? Tutto tricolore: pomodori, mozzarella e olive; pasta al pomodoro, pasta al pesto e pasta ai formaggi; timballo tricolore; gelato al pistacchio, fragola e vaniglia. Pensavo si mangiasse meglio... Poi Silvio ci ha regalato una collana di Damiani con un cuore perché era San Valentino".
Infine, Ruby è tornata anche sul 'bunga bunga': "Ci siamo spostati in un salotto dove lui ci ha raccontato la barzelletta del bunga bunga, bevendo Sanbitter. Glieli portavo io. Poi volli andare via, ero a disagio perché tutte erano in confidenza con lui e io no. Prima però lui mi ha portata al piano di sopra nel suo ufficio. Sapeva dei miei problemi e voleva aiutarmi". Secondo quanto riferito dalla ragazza al settimanale Oggi, Berlusconi quel 14 febbraio le avrebbe dato una busta con 7 mila euro dicendole di non volere nulla in cambio e aggiungendo: "Non sono un uomo cattivo, non stare sulle tue".
"Dopo il 27 maggio sono stata interrogata 23 volte dai pubblici ministeri Pietro Forno e Antonio Sangermano, che mi hanno chiesto solo di Silvio", conclude Karima El Mahroug (il vero nome di Ruby). "Ai pm - ricorda - ho raccontato solo del 14 febbraio, non so le altre due serate da dove sono uscite. Io non gliene ho mai parlato. Per farmi bella, spesso raccontavo storie alle mie amiche, ma non ai magistrati. Ad alcune amiche parlai di showgirl e ministre alle cene di Silvio".
Sempre sul fronte giudiziario, si registrano le assicurazioni del procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati su quanto accaduto negli uffici della Questura di Milano quella notte del 27 maggio scorso: non c'è stata nessuna irregolarità procedurale nell'affidamento di Ruby alla consigliera regionale lombarda Nicole Minetti. ''La fase conclusiva della procedura di indentificazione, fotosegnalamento e affidamento della minore - ha chiarito il magistrato - e' stata operata correttamente''. Parole che il ministro dell'Interno, Roberto Maroni accoglie con soddisfazione, preannunciando che "si procederà contro chi ha gettato fango, come 'Repubblica', sulla Questura di Milano, a tutela della credibilità e del buon nome della polizia".
Sull'intera vicenda Ruby Maroni riferirà in aula del Senato, la prossima settimana, forse martedì. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo, dove Pd, Udc e Idv hanno chiesto la presenza del responsabile del Viminale per spiegare quanto è successo nella questura di Milano la notte tra il 27 e 28 maggio.
Le opposizioni avevano chiesto che Maroni venisse in Aula giovedì di questa settimana ma il ministro dei rapporti con il Parlamento, Elio Vito, ha detto che è più probabile che le comunicazioni del ministro si possano tenere all'inizio della prossima settimana.
(02 novembre 2010)
1 commento:
Ma si rendono conto che da 16-anni in Parlamento e al Senato si parla delle balordagini di Berlusconi?
Ma si rendono conto che in nessun Paese al mondo nelle sedi governative si discute di "puttanai" e incidenti diplomatici a josa come in Italia?
Ma si rendono conto che è arrivata l'ora di andarsene volontariamente all'inferno????
No? Bisogna dirglielo e con la massima urgenza!
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