lunedì 22 novembre 2010

LA LEGGE BOSSI-FINI

ROBERTO ORMANNI

Fissa dei limiti molto ristretti per l'immigrazione regolare (bisogna già avere un contratto di lavoro prima di partire) e riduce la durata del permesso di soggiorno (due anni).

In pratica da un lato non tiene conto che è davvero raro che qualcuno venga assunto a distanza senza nemmeno un colloquio, e dall'altro impone il rinnovo del permesso ogni due anni indipendentemente dalla durata del contratto.

Parallelamente introduce sanzioni penali anche per quelle violazioni precedentemente sanzionate solo in sede amministrativa.

Si realizza dunque un meccanismo secondo il quale la difficoltà di adempiere alle prescrizioni induce più facilmente alla violazione. E, inoltre, sanzionare allo stesso modo comportamenti diversi significa non già scoraggiarli, ma far ritenere "conveniente" commettere il reato più grave.

E' la stessa cosa che accade con le norme edilizie troppo restrittive: punire allo stesso modo la costruzione di una veranda e di un grattacielo non vuol dire quasi mai scoraggiare entrambe le cose, ma indurre chi voleva costruire una veranda a realizzare un grattacielo.

2 commenti:

Francy274 ha detto...

Cosa non si fa per rimbecillire gli itaiani dietro la parvenza del "governo del fare".
Possibile che questi politici non soffrano di mal di testa nell'elaborare leggi che non siano mai leggi? Ci vogliono degli autentici cervellotici per arrivare a simili escamotage.
Mi chiedo cosa c'è veramente dietro. Quali accordi prendono con i governi degli Stati da cui gli stranieri partono per arrivare in Italia?... e soprattutto, quanto ci guadagnano personalmente?

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Chiaro il linguaggio di Ormanni, vero? Questa è la prima di un miniserie, sono stato io a chiedergli di darmi delucidazioni, certo del risultato pur nella estrema sintesi. Adesso, chiunque legge questo blog ne saprà di più, sarà persona informata.