Luca Cordero di Montezemolo non lascia. Anzi rilancia. Dopo la sconfitta nel Mondiale di Formula 1 all'ultima gara, il ministro leghista Roberto Calderoli aveva chiesto le sue dimissioni 1. Ma Montezemolo non ci pensa affatto: "Parliamo di cose serie...". Poi, da Abu Dhabi, sceglie una risposta più dura: ""Quando lo statista Calderoli nella sua vita avrà realizzato l'1% di quanto fatto in questi anni dalla Ferrari per il Paese in termini industriali e sportivi, a quel punto meriterà una risposta". Va in scena così, la nuova puntata 2a dello scontro tra il Carroccio e Montezemolo. Con i leghisti che non gradiscono affatto l'attivismo politico della fondazione che fa capo al presidente della Ferrari. Proprio ItaliaFutura, pochi giorni fa, aveva bacchettato la Lega. Per questo le parole di Calderoli suonano come una rappresaglia. A cui la fondazione replica con ironia, pubblicando una vignetta (originariamente pubblicata sul sito "Il Post"). "Montezemolo deve dimettersi per avere fatto arrivare la Ferrari solo terza al mondiale di Formula Uno", dice il ministro nel fumetto. Una voce fuori campo ribatte: "Tu dici che è peggio dell'essere buttati fuori a metà gara avendo 100 giri di vantaggio?". Calderoli replica: "Non l'ho capita, semplificala". L'interlocutore: "Sei un 'coglio'...?". E il ministro: "Uhm... Compro una vocale...".
LA VIGNETTA
A stretto giro di posta arriva la replica di Calderoli. "Se Montezemolo vuole fare politica allora scenda in campo ufficialmente, senza nascondersi dietro il paravento delle fondazioni, e vedremo se raggiungerà almeno l'1% dei consensi elettorali..." dice il ministro. Che continua a punzecchiare il presidente della Ferrari: "Lippi dopo aver fallito ai mondiali di calcio si è messo da parte con grande senso di responsabilità, mentre il mitico Montezemolo non soltanto non prende neppure in considerazione anche solo un'ipotesi di questo tipo ma addirittura ricorre al giochino della sua fondazione per insultare buttandola in politica, al posto invece di giustificare questa disfatta".
Anche il comunicato ufficiale di Maranello usa toni meno ufficiali del solito. "Per tutti noi è una giornata difficile. Ci dispiace invece vedere che c'è qualche politico che, stando alla finestra, una volta è pronto a saltare sul carro del vincitore, l'altra reclama la ghigliottina quando le cose vanno male. E non capiamo nemmeno chi si compiace con l'autoflagellazione, chi si crogiola nella cultura del 'tutto sbagliato, tutto da rifare'. Sono vizi molto italiani, che dovremmo imparare a scrollarci di dosso" si legge in una nota della scuderia pubblicata sul sito internet.
Al fianco di Montezemolo è sceso anche l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne: "Si tratta di frasi ingenerose e offensive. La Ferrari rappresenta nel mondo il meglio della tecnologia italiana. Le sue vetture sono considerate ovunque il simbolo di un paese all'avanguardia. E il risultato di ieri non mette in discussione questi valori". E anche il ministro dell'Interno, Roberto Maroni prende le distanze dal suo collega di partito. "Purtroppo è andata male, si poteva vincere - osserva Maroni - ma sono cose che capitano. Il team Ferrari è di altissimo livello e professionalità. E' successo quello che è successo per una casualità credo".
In tutto questo, dentro la scuderia siamo allo psicodramma, 3fra l'analisi degli errori di ieri e le prospettive per il futuro.
(15 novembre 2010)
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