giovedì 18 novembre 2010

“Non si può obbligare Saviano a ospitare Maroni”


IL CDA RAI NON DECIDE SULLA REPLICA DEL MINISTRO.
BOSSI: GIUSTA LA QUERELA

Le accuse di Pdl e Lega diventano sorde nel Consiglio di amministrazione: nulla di fatto su Roberto Saviano e Vieni via con me. Giovanna Bianchi Clerici, consigliere del Carroccio, s’è battuta per ore e ore, sommato e sottratto i voti dei colleghi: niente, il Cda ha insabbiato la mozione che obbligava Paolo Ruffini, direttore di Raitre, a ospitare Roberto Maroni per la replica a Saviano.

NEL FRATTEMPO il ministro dell’Interno fa un passo indietro a Matrix: “Saviano deponga le armi, combattiamo insieme la criminalità. Qui c’è il vero servizio pubblico, non in Rai”. Masi per rimediare convoca Paolo Ruffini, direttore di Raitre, oggi pomeriggio a viale Mazzini. E un po' a sorpresa, dopo un lungo silenzio, il presidente Paolo Garimberti impone la presenza di Maroni a Vieni via con me: “Mi sembra opportuna. Masi e Ruffini trovino un accordo”. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, commenta ironico: “Molto bene. Se il diritto di replica funziona così, ne chiederà una decina al giorno”. E Umberto Bossi fa una pernacchia ai giornalisti sull'argomento Saviano-Maroni e benedice la querela: “Fa bene”. La Bianchi Clerici ha lottato per l'onore leghista, anche contro l'indifferenza dei vicini di governo, Alessio Gorla e Antonio Verro (Pdl).

SEI ORE DI CDA per un bollettino sconfortante: “Dopo un’ampia e lunga discussione, e dopo il fallimento di alcuni tentativi di annacquarne il contenuto, non è stato messo al voto l’ordine del giorno, che avevo presentato”. Non si arrende, però: “Il dg affronti la questione in modo da prevedere, come richiesto dal ministro, la sua presenza. Affidarsi al formalismo è stata un’occasione sprecata, perché alcune situazioni vanno affrontate e risolte in tempo reale”.

La polemica è aperta: oggi secondo tempo in commissione di Vigilanza con l'audizione del Cda compreso il presidente Paolo Garimberti, la settimana prossima tocca a Masi. Anche se i consiglieri di maggioranza vogliono disertare. E nemmeno con Sergio Zavoli, presidente della Vigilanza, Maroni ha rinunciato al battibecco. Zavoli aveva tranquillizzato il ministro: “Mi pare che gli garantiscano il contraddittorio”. E il leghista: “Questa è una bella notizia”. A differenza dell'apatia dei rappresentanti in Cda di viale Mazzini, deputati, senatori e ministri del Pdl martellano per l'intera giornata Saviano. Comincia Gaetano Quagliariello: “È probabile che le affermazioni di Roberto Saviano su Repubblica di oggi siano frutto di uno stato di alterazione psicologica dovuto a una evidente ubriacatura di se stesso. Neppure il più avanzato stadio di delirio di onnipotenza può tuttavia attenuare e tantomeno giustificare la gravità dell’accostamento tra il ministro Maroni e il boss della camorra Sandokan”. Lo scrittore aveva detto: “Inquietante, mi sfida come Sandokan”.

Car .Tec.

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