giovedì 11 novembre 2010

Parla Minzolini: «Il mio Tg1? Baricentro non berlusconiano»



«Il Tg1 non è un berlusconiano ma è un da servizio pubblico. Rispetto al panorama televisivo, noi rappresentiamo il baricentro». Così Augusto Minzolini, direttore del Tg1, rinvia al mittente le accuse di filo-berlusconismo durante l'intervista al Corriere Tv, un'occasione per ribattere ad accuse e polemiche. Per esempio sul minzolinismo: «Per me è raccontare senza complessi la società».

LA SINISTRA - Molte le bordate contro la sinistra televisiva. «La sinistra in Rai? Un modo di pensare, di ragionare. In questa azienda ci sono le stratificazioni della Prima e della Seconda Repubblica. Ovvio che la Prima pesa di più, con quel che ne consegue.... Credo che ci sia un gioco di squadra tra La7 e Raitre, il Tg3. Una specie di rapporto sinergico. Quando sale la curva de La7, scende quella di Raitre. Ed è paradossale che Saviano, Dandini, Sciarelli vadano a La7 a parlare dei loro programmi».

SANTORO - Il confronto con Santoro: «Sì mi sento un martire quando apro i giornali e trovo cose scritte su di me completamente false. Il fatto che Santoro faccia il martire, è una componente del suo successo». Molto articolato il capitolo sugli ascolti e sulle accuse di aver registrato cali di audience: «Abbiamo sofferto l’escalation del Superenalotto, il successo stesso dei Simpson, è ciò che avviene con una tv generalista. Il Tg1 dal 1 gennaio non ha mai perso in ascolti rispetto al Tg5. Per ritrovare qualcosa del genere bisogna tornare al 1997. Troppa cronaca rosa o bianca? Non è un errore, quei momenti rappresentano i picchi di ascolto, sono un po' la caramella che ci serve per imporre argomenti più seri». Infine un'annotazione ironica sulla satira che lo riguarda: «L’imitazione di Max Paiella a “Parla con me”? Non mi irrita ma tante volte non mi ci riconosco, anche perché non so cantare, sono stonato».

Paolo Conti
05 novembre 2010

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