giovedì 11 novembre 2010

«C'è un grande network che tifa contro»



«È nato un network... Santoro, Travaglio, Concita de Gregorio, La Repubblica, il Fatto, buona parte del palinsesto di Raitre, La 7, buona parte della Radio e di Sky. Che non fa il tifo per qualcuno ma sicuramente lo fa contro qualcuno. Indovinate chi?». Così Clemente Mimun, intervistato dal Corriere Tv per Spotlight.

Mimun esprime poi giudizi molto precisi: «Sky Tg? Ha un bravissimo direttore ma non vedo novità…. Devo dire la verità, se sto fermo lì per un'ora mi annoio mortalmente». Molta ironia sulla lotta tra Tg1 e Tg5: «La differenza tra Tg1 e Tg5? Che il Tg5 è fatto bene. Minzolini? Non riesco a vedere un evento che non sia coperto… da lui». Ammette la bonta del tg de La7 nell'edizione diretta da Enrico Mentana «Mentana? Solo chi non lo conosceva poteva pensare che non sarebbe andato bene. È avvantaggiato da una situazione oggettiva, cioè il gran casino politico. Fa un tg in cui, a differenza del Tg1 e del Tg5, lui è presente venti minuti e i servizi durano dieci minuti. Il giorno in cui vorrà passare un fine settimana con la famiglia e il tg verrà condotto da qualcun altro, ne riparleremo». Poi parla del suo prodotto: «Il Tg5 berlusconiano, governativo? Il Tg5 dà tutte le notizie, poi c'è un direttore che ha le sue preferenze ma cerca di non trasmetterle allo spettatore. A me piace un telegiornale che offra la possibilità di formarsi un'opinione autonoma». Il fallimento della Busi in prima serata? «È accaduto con David Sassoli, a Lilli Gruber, a Carmen Lasorella. Mi sembra che la presenza di Mentana si faccia sentire. Degli altri, nonostante la stima che ho per esempio per Lilli Gruber, non si faccia sentire»...

Paolo Conti
11 novembre 2010

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