di Marco Travaglio
Non è ancora caduto il governo e a Berlusconi viene già offerto il salvacondotto giudiziario. Come se la sua uscita di scena fosse una gentile concessione da ricambiare anziché la conseguenza del venir meno della maggioranza
(19 novembre 2010)
Nel 2006, dopo la risicata vittoria dell'Unione, qualche furbetto dalemiano (Latorre, Caldarola, Rondolino) propose di nominare senatore a vita Berlusconi, dato ormai per spacciato. Due anni dopo era già risorto. Ora ci risiamo. Il Cavaliere non se n'è ancora andato ("piuttosto la guerra civile", minaccia il leader dei "moderati") e già gli offrono un "salvacondotto" giudiziario per un'"uscita morbida" contro una "nuova piazzale Loreto". Il primo ad auspicare l'happy end è Giuliano Ferrara, passato armi e bagagli con Fini coi soldi della famiglia Berlusconi. Gli fa eco sul "Riformista" il professore finiano Alessandro Campi: Fli eviti l'"antiberlusconismo... malattia dello spirito, febbre infantile che alimenta le peggiori frustrazioni... già tomba della sinistra riformista". Campi non spiega quando mai la sinistra riformista avrebbe contratto l'"antiberlusconismo viscerale", ma se lo dice lui dev'essere vero. Un altro prof., Rocco Buttiglione, vuole "evitare a Berlusconi la fine di Craxi".
"Se il Cavaliere", spiega Roberto Rao, portavoce di Casini, "accettasse di fare un passo indietro, si potrebbe pensare a un salvacondotto per lui". Secondo "
"Se Berlusconi accettasse di fare un passo indietro...": ma se il premier cade non è una gentile concessione da contraccambiare, è la conseguenza del venir meno della maggioranza. "Evitargli la fine di Craxi": ma Craxi non fu condannato per vendetta da un tribunale del popolo, bensì per reati comuni, corruzione e finanziamento illecito, in regolari processi normati dal codice voluto dal suo partito (lo scrisse il socialista Vassalli). "Paese crudele capace di accusarlo di nefandezze inaudite": ma il premier è già da tempo imputato per corruzione giudiziaria, frode fiscale, falso in bilancio, nonché indagato a Palermo per mafia e riciclaggio e a Firenze per strage. Il salvacondotto non gli eviterebbe dunque le accuse né le relative indagini (già in corso), ma gli eventuali processi (che riprenderanno non appena lascerà Palazzo Chigi) e le possibili condanne. E come si potrebbe ottenere un simile risultato? L'immunità parlamentare lo coprirebbe solo dai procedimenti futuri, non certo da quelli già avviati. Ci vorrebbe una fantasmagorica riedizione del lodo Alfano: nato per lasciar lavorare il premier finché è in carica, ora dovrebbe lasciarlo lavorare anche da pensionato, quando non lavorerà più. Parola d'ordine: "Lei non sa chi ero io".
3 commenti:
Non capisco perchè Travaglio dice che Il Foglio sia finanziato dalla famiglia Berlusconi... E' noto che è lautamente finanziato dai soldi dei contribuenti con oltre tre milioni di euro l'anno.
Strana questa cosa.. Forse intende che Berlusconi ha permesso, con un escamotage, che da giornale di opinione "il foglio" divenisse "Organo della Convenzione per la Giustizia", costituita da Marcello Pera, il filosofo-senatore liberal-teocon di Forza Italia, per usufruire dgli incentivi statali.
Si, Giuliano Ferrara resta sempre un "ingrato" alla famiglia Berlusconi .. Poveri noi!
Non capisco perchè Travaglio dice che Il Foglio sia finanziato dalla famiglia Berlusconi... E' noto che è lautamente finanziato dai soldi dei contribuenti con oltre tre milioni di euro l'anno.
Strana questa cosa.. Forse intende che Berlusconi ha permesso, con un escamotage, che da giornale di opinione "il foglio" divenisse "Organo della Convenzione per la Giustizia", costituita da Marcello Pera, il filosofo-senatore liberal-teocon di Forza Italia, per usufruire dgli incentivi statali.
Si, Giuliano Ferrara resta sempre un "ingrato" alla famiglia Berlusconi .. Poveri noi!
EVIDENTEMENTE CONOSCO LA SITUAZIONE MEGLIO DI NOI. E POI SCRIVE "FAMIGLIA BERLUSCONI", COMPRESO VERONICA LARIO. IL FINANZIMENTO STATALE PER LA STAMPA E' PER TUTTI I QUOTIDIANI, ECCETTO IL FOGLIO QUOTIDIANO, MI PARE.
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