di SALVO PALAZZOLO
"Lui diceva, "avanti la prossima". E qualche volta stavamo tutte insieme nella piscina dove veniva consumato il rapporto sessuale". Nadia Macrì, 27 anni compiuti il 7 aprile, era ormai sicura di poter raggiungere presto il suo sogno: entrare al Grande Fratello. Ai magistrati di Palermo ha raccontato: "Sono stata tre volte da Berlusconi, ma solo in due occasioni abbiamo avuto rapporti sessuali. Una volta in Sardegna e una volta ad Arcore. Per le prestazioni mi diede 10.000 euro ed altri piccoli regali. È accaduto nella Pasqua
Ha riempito quasi 300 pagine di verbale Nadia Macrì, ex cubista ed ex ragazza immagine a Milano, ex socia di un bar in via Giovanni XXIII a Reggio Emilia dall'insegna significativa, "Le veline". La sua vita cominciò a cambiare quasi per caso: "Ho conosciuto Lele Mora tramite un certo Federico, che ho incontrato per strada - racconta - Federico si occupa della sicurezza di Lele Mora". Così Nadia Macrì si ritrovò nel bel mondo delle feste milanesi. "Ho lavorato anche per Mora", ha spiegato.
Il Primo Incontro
La giovane dice ai pm: "La prima volta che sono andata ad Arcore mi sono recata prima a casa di Lele Mora, a Milano, in via Monza, dove c'erano altre ragazze. Da lì siamo andate allo studio del giornalista di Rete 4 Emilio Fede. Era lui che faceva una sorta di selezione: ci chiedeva il nome, ma poi siamo andate tutte e sette nella villa del presidente, con un'auto privata". Quella sera c'era una grande festa a casa Berlusconi. "C'erano persone famose, cantanti, imprenditori, avvocati, notai. Tuttavia - spiega la testimone - poi gli altri andavano via e solo noi ragazze ci alternavamo con il presidente". Ma quella volta non accadde nulla fra Nadia e Silvio Berlusconi. "La sera che l'ho conosciuto - questo ha messo a verbale Nadia Mcrì - non abbiamo avuto rapporti sessuali. Ricevetti comunque in dono dei piccoli gioielli, tipo Swarovski".
A Villa Certosa
Quella sera, a Milano, il presidente invitò la sua giovane ospite in Sardegna. Il giorno dopo, lei corse a fare un biglietto per Olbia. "Si verificò poco prima del terremoto, nel periodo di Pasqua - racconta la testimone della Procura - nella villa in Sardegna eravamo circa 25 ragazze. Nelle stanze c'era dell'erba da fumare, che veniva trasportata con il jet privato del presidente". In ogni stanza venivano ospitate due ragazze, per ognuna c'era una spinello. "Ho visto altri invitati fumare - dice Nadia Macrì - il presidente mai".
Di nuovo a Milano
"Circa sei mesi fa, ad Arcore, c'è stato un altro incontro". È ancora Nadia Macrì che spiega a verbale. "Tale contatto mi fu procurato dal sindaco di Parma. Quando io ho bisogno di soldi vado proprio a Parma: lì c'è un bell'hotel vicino alla stazione ed un giorno io mi sono seduta al bar. Lì ho incontrato due uomini, il sindaco di Parma e il suo segretario. Il segretario mi disse che ero stata fortunata, perché quello era il sindaco e che avevo fatto colpo. Dopo, siamo andati in una villa e lì abbiamo avuto un rapporto sessuale per cui ho avuto 500 euro". Nadia Macrì pretendeva qualcosa di più: "Chiesi al sindaco se poteva mettermi di nuovo in contatto con Berlusconi e lui mi disse che in effetti qualche giorno dopo il presidente si sarebbe recato a Parma. Qualche giorno dopo Berlusconi mi chiamò ed organizzammo di incontrarci ad Arcore". Ma quello fu l'ultimo incontro. Racconta Nadia Macrì che il presidente restò male per una sua battuta. "Mi chiese, "cosa fa lei nella vita?". Gli risposi: "Presidente, cosa vuole che faccio, le marchette". Allora lui fece uscire l'altra ragazza e mi riprese: "Questo lei non deve dirlo"". Quel giorno Nadia aveva bevuto un po' troppo, è lei stessa ad ammetterlo: "Ero ubriaca. Dopo la mia risposta lui si arrabbiò. Mi disse che io parlo troppo".
L'incontro con Brunetta
All'inizio di tutta questa storia, Nadia Macrì racconta di essere entrata nel mondo luccicante della politica italiana solo per bisogno. Doveva risolvere un problema di affidamento del figlio. "La mia amica Perla Genovesi mi fece conoscere un avvocato di Roma tramite Renato Brunetta", ha spiegato. Era il 2006. "Io e Perla andammo nello studio di Brunetta. La sera, andai con Brunetta dall'avvocato Taormina e gli consegnai tutta la documentazione. Il giorno dopo, andai a casa di Brunetta: per una prestazione sessuale mi regalò vestiti, gioielli e circa 300 euro. Io speravo di mantenerla quella relazione, per guadagnare un po' di soldi, ma la cosa non durò". Alla fine, Nadia Macrì restò con i suoi problemi: "L'avvocato Taormina non si è nemmeno presentato all'udienza - accusa la giovane - né mi ha mai restituito la documentazione che gli avevo lasciato".
(03 novembre 2010)
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