mercoledì 5 gennaio 2011

Governo, Bossi detta i tempi "A gennaio il federalismo deve passare"


Tra il 17 e il 23 gennaio il federalismo "deve passare": è tassativo su questo Umberto Bossi, che parla da Calalzo la mattina dopo "la cena degli ossi " con i ministri Tremonti e Calderoli. "In quel periodo c'è il problema che il federalismo deve passare l'ultimo decreto attuativo nella commissione bicamerale - afferma - quindi se non passa quella cosa lì, non possiamo portare il federalismo in Consiglio dei Ministri. Io sono convinto che passi". Quando gli si chiede se ci sia un rischio per il governo riguardo alla mozione di sfiducia sul ministro della Cultura Sandro Bondi, Bossi risponde: "Non penso, di rischioso c'è solo che la Lega punti i piedi, e basta. Ma noi non li puntiamo. Siamo amici di Berlusconi, l'importante è portare a casa il federalismo, presto".

Riguardo all'allargamento della maggioranza Bossi dice che i "numeri" di Berlusconi "stanno crescendo". Mentre, riguardo alla telefonata intercorsa ieri tra il premier e i partecipanti alla "cena degli ossi" di Calalzo, Bossi precisa di aver "sentito che con Berlusconi ha parlato solo Tremonti". "Io - aggiunge - gli ho fatto solo gli auguri, cosa c'entrano gli auguri con la politica?".

Bondi. Bossi difende Bondi in vista del voto sulla mozione di sfiducia previsto per la prossima settimana: "Secondo me potremmo anche farcela - dice il Senatur - però la cosa è un po' vergognosa: se Pompei non sta in piedi Bondi cosa c'entra, che c'entra il crollo che è avvenuto a Pompei?". Per Bossi, "non ha molto senso quella mozione: crolla Pompei e diventa colpa di Bondi, ma se Bondi non ha i soldi?".

Unità d'Italia. ''L'Italia e' divisa in due. Chi sente che è una cosa positiva la festeggia, gli altri no'', dice a proposito delle celebrazioni sul 150* dell'Unità d'Italia. Alla domanda dei giornalisti se l'ex governatore del veneto ora Ministro Luca Zaia dovrebbe fare parte del Comitato per i 150 anni, Bossi replica: ''Il Veneto è una storia a sé. Una lunga storia che arriva dalla Repubblica Serenissima, che ha fatto cose che sono rimaste nella testa dei veneti. I veneti hanno fatto il referendum 5 anni dopo, nel 1866. Non c'e' niente da festeggiare? Non sbagliano. L'Italia ha voluto un Savoia, che non era certamente un federalista. L'unico federalista era il buon Cavour, che l'hanno fatto fuori e il re non è andato neppure al funerale. Della banda intorno al re l'unico che si è salvato è Cavour, altri non ne vedo''.

(05 gennaio 2011)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Come ci si può rassegnare al fatto che l'agenda del Governo venga dettata da uno diplomato alla Scuola Radio Elettra, che ha festeggiato tre volte una laurea mai conseguita e che adesso da anche lezioni storia? Com'è potuto accadere che siamo caduti così in basso?