domenica 2 gennaio 2011

Lettera aperta al Forum nucleare italiano


Illustri Signori,

anch’io, come milioni di altri cittadini italiani, ho avuto modo di leggere un interessante quesito che, da un po’ di tempo, state pubblicando quotidianamente su tutti i maggiori organi di stampa e televisivi e state reclamizzando attraverso una massiccia pubblicità in ogni luogo (anche nelle stazioni ferroviarie).

Mi riferisco all’ammiccante domanda che proponete ai lettori “e tu che posizione hai?, rispetto all’opzione “favorevole” oppure “contraria” alla produzione di energia nucleare.

Il tema è di indubbia attualità giacchè la maggioranza parlamentare che sostiene l’attuale Governo Berlusconi ha reintrodotto – con la legge 23 luglio 2009 n. 99 - la possibilità di permettere la realizzazione nel territorio nazionale delle tanto vituperate centrali nucleari.

Ho usato il termine “reintrodotto”, perché è bene ricordare che tale possibilità era già stata esclusa dal popolo italiano, chiamato nel 1987 ad esprimersi con un referendum abrogativo di una analoga legge che all’epoca pure era stata emanata dal Parlamento italiano.

La domanda “e tu che posizione hai?, rispetto alla installazione di centrali nucleari nel nostro paese sarà nel 2011 una domanda centrale nel dibattito politico, culturale e scientifico che caratterizzerà il tema della produzione energetica giacchè – nel silenzio quasi totale degli organi di informazione – l’Italia dei Valori questa estate ha promosso, raccogliendo ben oltre le prescritte 500.000 firme di elettori, un nuovo referendum abrogativo della legge che ha reintrodotto le centrali nucleari.

Orbene, il suddetto referendum certamente si farà e si dovrà obbligatoriamente svolgere entro il prossimo mese di giugno (salvo che nel frattempo non si torni a votare, nel qual caso si svolgerà l’anno prossimo). Infatti, il mese scorso la Corte di Cassazione ha sancito la regolarità della sottoscrizione delle firme da parte di quasi 800.000 cittadini che hanno promosso il nuovo referendum abrogativo e soprattutto perchè il prossimo 11 gennaio di quest’anno la Corte costituzionale è chiamata a valutarne l’ammissibilità (e difficilmente potrà negarla, atteso che il quesito del nuovo referendum è sostanzialmente identico a quello del precedente, pure dichiarato ammissibile).

La “partita” tra i “favorevoli” ed i “contrari”, dunque, è appena cominciata e - proprio per tale ragione - è bene fissare da subito i “confini” entro cui il gioco può essere aperto, superati i quali il gioco diventerebbe scorretto ed illecito.

La prima regola è “giocare ad armi pari”: come non si può pretendere che una squadra di calcio si porti in campo anche il suo arbitro di fiducia, così non si può accettare che - sotto le mentite spoglie di organismo indipendente dall’impegnativo nome “Forum nucleare italiano”, autoqualificatosi addirittura come “associazione no-profit - si celino le più importanti aziende interessate all’installazione di centrali nucleari ed alla produzione di energia nucleare (tra cui, in ordine alfabetico, Alstom Power, Ansaldo nucleare, Areva, E.ON, EDF, Edison, Enel, Federprogetti, GDF Suez, Sogin, Stratinvest Energy, Techint, Technip, Tecnimont, Terna, Westinghouse).

Non vorrei essere equivocato: le suddette società hanno tutto il diritto di far valere le loro ragioni (che sono appunto a favore delle centrali nucleari) ma allora uguale diritto deve essere dato anche a chi la pensa diversamente da loro, e ciò soprattutto ora che ci accingiamo ad iniziare una serrata campagna referendaria.

Invece per coloro che – come noi - sono contrari all’installazione delle centrali nucleari vi sono due grossi handicap da superare.

Innanzitutto noi non disponiamo delle stesse enormi risorse finanziarie messe a disposizione dai suddetti gruppi industriali per favorire la campagna informativa lanciata dal loro “Forum” (stiamo parlando di milioni di euro).

In secondo luogo, il quesito proposto dal “Forum” (tu che posizione hai, favorevole o contrario all’energia nucleare?) è solo apparentemente neutro ma in realtà è sostanzialmente ingannevole, giacchè finalizzato solo ad un sottile ma perverso “gioco comunicativo”: quello di invitare il lettore ad informarsi meglio attraverso il sito “www.forumnucleare.it”.

Ebbene, basta andare su tale sito, per rendersi subito conto che lì non si fa alcuna informazione indipendente, non si dà alcun sostanziale spazio alle diverse prospettazioni, ma semplicemente si reclamizza a più non posso la tesi della “lobby dei nuclearisti”: il “cittadino-lettore-futuro elettore” viene “portato per mano” verso una tesi precostituita (le centrali nucleari sono belle, sono sicure, sono produttive, non inquinano) mentre nulla di significativo (salvo qualche frase fatta, qua e là) viene illustrato a favore di coloro che non vorrebbero vedere installate nel nostro paese le centrali nucleari (che, ricordo ai sordi ed ai ciechi, in occasione della precedente consultazione referendaria erano la maggioranza dei cittadini italiani aventi diritto al voto).

Volete una riprova? Provare a cercare su quel sito se sia mai stata data qualche informazione circa l’esistenza del referendum abrogativo – promosso dal partito Italia dei Valori - della legge che ha reintrodotto le centrali nucleari. Non ne trovate traccia, eppure dovrebbe essere l’argomento di dibattito più in evidenza giacchè fra qualche mese ci potrebbe essere addirittura un referendum abrogativo e comunque in quanto se ne è di recente occupata la Corte di Cassazione ed a giorni se ne dovrebbe occupare la Corte Costituzionale.

Il dubbio, a questo punto, appare legittimo e da qui la lettera aperta che ora rivolgo a voi Illustri Signori del Forum: voi - che siete esperti del settore (e della comunicazione) - sapete benissimo dell’esistenza del referendum promosso dall’Italia dei Valori, voi sapete benissimo che esso è già stato dichiarato legittimo dalla Corte di Cassazione, voi sapete benissimo che anche la Corte Costituzionale lo dichiarerà legittimo ed ammissibile. Voi, allora vi state semplicemente premunendo con una sottile ma capillare “opera di orientamento preventivo” dell’opinione pubblica, per tentare di arrivare all’appuntamento referendario con la “partita già vinta in mano”.

Ma questo è un gioco scorretto e truccato se non viene data la possibilità anche agli altri giocatori di giocarsi la proprie chances .

Chiedo allora – a nome del Comitato referendario IDV per l’abrogazione della legge che ha reintrodotto la possibilità di installare le centrali nucleari – agli organismi direttivi del “Forum nucleare italiano” di poter partecipare (unitamente ad una delegazione scientifica di antinuclearisti) ai lavori, alle discussioni e soprattutto alla stesura dell’informazione che state diffondendo per tutto il paese e ciò al fine di garantire la correttezza del referendum e le pari opportunità di valutazione per tutti i cittadini.

Chiedo anche, ma questa volta, non ai componenti del Forum ma agli organi di informazione (e soprattutto alla Rai che, in quanto servizio pubblico, ha il dovere di corretta informazione) di garantire al Comitato referendario le stesse opportunità che si sono autoassegante le aziende del Forum nucleare.

Chiedo inoltre agli organi di garanzia (AGCOM e Commissione parlamentare di vigilanza in testa) di far rispettare la legge, almeno a partire dal prossimo 11 gennaio, qualora, come speriamo, la Corte Costituzionale dovesse auspicabilmente dichiarare ammissibile il referendum abrogativo della legge che prevede le centrali nucleari.

Chiedo infine al Presidente della Repubblica di far rispettare il dettato costituzionale che garantisce ai cittadini di poter esercitare la democrazia diretta attraverso il referendum.

Posso sperare in una risposta dalle SS.LL? Non per me, ma per quegli 800.000 cittadini che hanno promosso, tramite l’Italia dei Valori, il referendum!

Grazie e buon anno!

Roma 1 gennaio 2011

Antonio Di Pietro

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