domenica 2 gennaio 2011

“Nessuno ci dà più retta”


“L’ITALIA, purtroppo,all’estero gode del massimo discredito internazionale, nessuno prende mai sul serio quest’armata brancaleone al governo. Se invece che italiano Battisti fosse stato tedesco o inglese, la diplomazia avrebbe sicuramente pesato diversamente”. Secondo Pino Corrias, giornalista e scrittore, la mancata estradizione dell’ex killer dei Proletari armati per il comunismo può essere annoverata tra gli insuccessi - o le figuracce - del governo Berlusconi, per quanto le possibilità che il Brasile accogliesse le richieste del nostro Paese fossero remote: “Si sapeva - dichiara Corrias - nessuno, in Brasile, avrebbe pronosticato un esito diverso. Non dimentichiamoci che stiamo parlando dello stesso Paese che per anni - fino alla morte nel 2006 - ha ospitato l’ex dittatore paraguayano Alfredo Snoesser, condannato nel 1997 per crimini contro l’umanità. Ma lo scarso peso internazionale del nostro premier, per usare un eufemismo, non ha certo giovato alla causa”.

E Frattini? “Frattini ha dimostrato ancora una volta che non esiste - è il commento di Corrias - sono d’accordo con chi sostiene che il caso Battisti sia la migliore dimostrazione di come la politica delle pacche sulle spalle tanto amata dal nostro presidente del Consiglio, quella rete di relazioni personali che consentirebbe di ottenere risultati altrimenti preclusi alle vecchie burocrazie diplomatiche, è un bluff totale. Ma più in generale è tutta la nostra politica estera ad essere incomprensibile. Siamo contemporaneamente il Paese più filoisraeliano e filopalestinese del mondo e i rapporti ambigui tra Berlusconi, Putin e Gheddafi, più una serie indefinita di satrapi delle repubbliche ex sovietiche, godono del più totale discredito nelle ambasciate di mezzo mondo, a partire da Stai Uniti e Israele. Ecco perché dico che se Battisti fosse stato inglese o tedesco le cose, forse, sarebbero andate diversamente. Sicuramente non ci sarebbe stato di mezzo il ministro La Russa”.

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