Quaranta ha anche affermato di ritenere inopportune "le interferenze esterne sull'autonomia della Corte", dando un altolà a indebite pressioni che, spiega in seguito, sono da riferire alla scelta dei giudici in corsa per la presidenza. "Questa mia elezione - ha aggiunto - fa giustizia di ogni illazione sulla presunta politicizzazione della corte, che spero cessi". L'organo continuerà ad operare "nel pieno rispetto dei principi di collegialità, terzietà, imparzialità e indipendenza", assicura il presidente, auspicando che il Parlamento "provveda a nominare presto il quindicesimo giudice, per consentire alla corte di operare nella pienezza della sua composizione".
Ad eleggere Quaranta sono stati, a scrutinio segreto, 13 giudici della Consulta (assente per motivi di salute Maria Rita Saulle, mentre il quindicesimo giudice non è, appunto, stato ancora scelto dal Parlamento).
Settantacinque anni, napoletano, Quaranta è il 35/mo presidente della Corte e resterà in carica fino al 27 gennaio del 2013. La sua elezione è stata a larga maggioranza, con 10 voti su 13. Alla Corte è arrivato nel 2004, eletto giudice costituzionale dal Consiglio di Stato. Nella corsa alla presidenza non è stata dunque rispettata l'anzianità di carica e Quaranta ha avuto la meglio sia su Paolo Maddalena (giudice proveniente dalla Corte dei Conti che lascerà
Ritenuto più gradito al centrodestra, già lo scorso dicembre Quaranta aveva fatto traballare l'elezione di De Siervo per un solo voto di scarto. Nei giorni scorsi Maddalena, indicato come cattolico di area vicina al centrosinistra, ha fatto un passo indietro nella corsa alla presidenza inviando una lettera ai colleghi giudici con il dichiarato scopo di evitare "imbarazzi" e di rasserenare il clima della Corte.
Domani, sotto la presidenza Quaranta,
(06 giugno 2011)
1 commento:
Messa così (l'articolo è completo) forse si affaccia un po' di ottimismo sul rigetto del ricorso di Berlusconi contro il quesito sul nucleare. Forse.
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