Il servizio pubblico continua a perdere pezzi. Saviano, Ventura, Santoro, Gabanelli, oggi la conduttrice di "In Mezz'Ora". Casu belli un'intervista al Messaggero in cui l'ex presidente lanciava accuse molto pesanti: "Anche nel rapporto tra sinistra e televisione ci sono cose che proprio non vanno. Le stesse che vengono rimproverate al centrodestra. Piccole mafie, rapporti non chiari, privilegi attribuiti non secondo il merito". Ruffini: "No comment, prendo atto"
”Il direttore Paolo Ruffini – spiega Lucia Annunziata – lunedì 27 ha comunicato in comitato editoriale aziendale di ritenere impossibile continuare a lavorare con me dopo la mia intervista al Messaggero e ha chiesto alla Rai la possibilità di trasferirmi su altre reti. Ho preso atto ed ho presentato le mie dimissioni al direttore generale”. Già nella serata di presentazione dei palinsesti c’era stato uno scontro tra Ruffini e Annunziata, per l’assenza del suo programma dalla cartellina dei palinsesti autunnali che però il direttore aveva giustificato come un errore di stampa.
Nell’intervista al quotidiano romano la conduttrice si lamentava per lo scarso rilievo dato dalla rete al suo programma, “una riserva indiana”. “Orari variabili, nessuna promozione – spiegava
Allora Ruffini aveva risposto definendo una ‘stupidata’ parlare di ‘piccole mafie’ a Raitre. “Lucia sa benissimo che il suo programma è in palinsesto, al suo programma voglio bene perché ha dato prestigio alla rete. Il termine mafie è proprio una stupidata”, aveva commentato intervenendo a ’24 mattino’. Oggi, il direttore di Raitre dice di non voler commentare le dimissioni della Annunziata perché “è un fatto che si commenta da solo”. ”La sua decisione di dimettersi dalla Rai è un atto unilaterale a seguito di una polemica unilaterale e di affermazioni offensive che non intendo commentare anche perché si commentano da sole – ha detto Ruffini – L’unica cosa che posso fare, e che ho fatto anche nell’ultima riunione del comitato editoriale del 27 giugno, è prenderne atto”. “In una lunga intervista (mai smentita) a il Messaggero del 22 giugno scorso – ricorda il direttore di Raitre -, Lucia Annunziata (che fino al giorno prima aveva concordato le innovazioni da apportare al suo programma, previsto in onda dall’11 settembre e presente nel filmato aziendale presentato agli investitori pubblicitari) ha pubblicamente affermato di non voler più lavorare per il terzo canale accusando la rete di ‘cose che proprio non vanno, piccole mafie, rapporti non chiari, privilegi attribuiti non secondo il merito’, e dichiarando di ‘non volere più avere a che fare’ con le persone che vi lavorano”.
1 commento:
Non resta più nessuno, tutti i pezzi pregiati sono stati mandati via. la Rai come la conoscevamo ormai non esiste più. Una prece.
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