Mentre la giunta per le autorizzazioni di Montecitorio - chiamata a decidere se proporre all'aula di accogliere o respingere la richiesta di arresto del deputato del pdl Alfonso Papa, coinvolto nell'inchiesta sulla cosiddetta P4 - registra uno stop, Idv e Pd attaccano il ministro dell'Agricoltura Saverio Romano, sul quale pende una richiesta di rinvio a giudizio per concorso in associazione mafiosa a Palermo.
"Se dopo il via libera definitivo alla manovra - dice il leader Idv Antonio Di Pietro - la mozione di sfiducia non verrà discussa e votata in aula alla Camera, l'Idv non parteciperà più ai lavori. L'ultimo ministro arrivato è già inquisito. Per questo il governo deve andare a casa. Abbiamo presentato una mozione individuale di sfiducia e chiediamo che la prossima settimana venga messa ai voti. Fino a quando non sarà votata la mozione, abbandoneremo l'aula. Dopo l'approvazione della manovra non parteciperemo più ai lavori".
In realtà le cose sono più complesse. Per presentare la mozione di sfiducia individuale servono almeno 63 firme, mentre l'Idv può contare solo su 29 deputati. Non a caso, il capogruppo alla Camera Dario Franceschini, affida alle agenzie una precisazione dove si dice disponibile "ad ogni iniziativa parlamentare, ivi compresa una mozione di sfiducia individuale delle opposizioni", precisando l'indispensabilità delle firme dei deputati Pd. Insomma, ragionano i democratici, mosse avventate o annunci roboanti potrebbero avere l'effetto di compattare la maggioranza intorno al ministro in difficoltà. E l'opposizione otterrebbe l'effetto contrario.
Il ministro, però, si difende. E affida una nota al suo profilo Facebook: "Se hai le tue ragioni ma nessuno è disposto ad ascoltarle, difficilmente verranno riconosciute. Non è un complotto, è la marea conforme della disinformazione". Per poi indirizzare una lettera al presidente della Commissione antimafia Beppe Pisanu(14 luglio 2011) : "In questa rappresentazione tragica, qualcuno vuole assegnarmi la parte del colluso con
14 luglio 2001
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