I Verdi contro Alemanno “È un regalone col fiocco”
di Daniele Martini
Trattandosi di faccende del Vaticano, la delibera approvata dal Comune di Roma scomoda il latinorum e parla di ius edificandi, cioè diritto a costruire. Un diritto ampio, per tantissime costruzioni, proprio nel momento in cui, ironia della sorte, l’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, in pratica l’immobiliare della Santa Sede, sta accelerando sugli sfratti in città, da via del Gonfalone a via di Porta Pertusa, come sottolinea al Fatto il segretario dei Radicali, Mario Staderini. Al Vaticano il Campidoglio concede 65mila metri quadrati di superficie utile lorda, 210mila metri di cubatura, per un valore di circa 400 milioni. Quattrini che in Vaticano si ritrovano da un giorno all’altro in cassa grazie alla reverente prodigalità del Campidoglio. Un regalone, in pratica, uno di quei doni che meritano riconoscenza eterna.
RICONOSCENZA a chi? Ovviamente al sindaco, Gianni Alemanno, che però deve dividere il “merito” con i consiglieri presenti, opposizione compresa e Pd in prima fila. Perché quando si è trattato di votare, nessuno ha voluto “sfigurare” con le alte prelature. In un afflato bipartisan tutti si sono devotamente genuflessi ai desideri della Santa Sede e hanno votato sì. Solo un consigliere ha fatto il bastian contrario, un pasdaran del Pdl che si è astenuto, non si sa bene se a ragion veduta oppure se si è confuso.
La faccenda è stata ufficialmente presentata come uno “scambio” tra Comune di Roma e Vaticano, ma dello scambio, cioè dell’operazione alla pari, la decisione assunta non ha proprio nulla. Il comune incamera 60mila metri quadri dei 117mila di proprietà del Vaticano inseriti nel parco regionale urbano di Valle Aurelia a Roma conosciuto come il parco della tenuta di Acquafredda e in cambio dà alla Santa Sede il diritto ad edificare su una superficie all’incirca equivalente in una qualche zona della città. Dove non è ancora chiaro. Al momento il diritto non è “atterrato”, come dicono i tecnici, cioè non è incardinato a un’area precisa. Una volta individuata o acquisita l’area, il Vaticano potrà procedere alla costruzione dei palazzi oppure, più verosimilmente, potrà vendere il diritto acquisito a un terzo, magari a qualche grande costruttore capitolino. In altri termini: il Comune di Roma ottiene dal Vaticano poco o nulla, un’area che è già parco naturale da destinare di nuovo a parco, mentre il Vaticano incassa il diritto a costruire, che equivale a moneta sonante. Tanta. Ironizza il presidente laziale dei Verdi, Nando Bonessio: “Quando il Vaticano chiama, il Campidoglio risponde”, mentre Angelo Bonelli, presidente nazionale conferma: “È un regalone con il fiocco”. La delibera è stata presentata a ridosso di Ferragosto quasi sicuramente non a caso, forse per poter contare sulla generale rilassatezza pubblica. Per di più il consiglio capitolino è stato riunito in seconda convocazione quando, a norma di statuto , per approvare delibere non c’è bisogno del 50 per cento più uno dei presenti.
1 commento:
W LA CHIESA CATTOLICA! W IL SINDACO ALEMANNO! W IL PD! FANCULO A TUTTI!
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