La manovra economica del neo premier italiano Mario Monti è "avvolta nella nebbia". E' quanto scrive oggi il Financial Times aggiungendo che, dopo il "battesimo di fuoco nei suoi primi dieci giorni da nuovo premier, "mentre tutti aspettano di sapere dove cadrà la scure di bilancio, non c'è ancora chiarezza sulle misure di emergenza pianificate" da Monti. E, prosegue il quotidiano economico britannico, "ha fatto poco per aumentare la fiducia" anche il comunicato ufficiale del Consiglio dei ministri. "Gli italiani che hanno riposto fiducia in lui stanno diventando un po' nervosi" scrive ancora Ft aggiungendo che "in cima all'agenda di un atteso Consiglio dei ministri c'è stata la discussione di accordi bilaterali con le Mauritius e le Isole Cook e una legge per fermare dannosi sistemi antivegetativi sulle barche i cui effetti prevedono la crescita di organi genitali maschili sulle conchiglie di mare".
Si occupano dell'Italia anche altri quotidiani europei, ma principalmente per analizzare la situazione economica e con toni più benevoli verso il governo Monti. The Independent sottolinea come l'Italia "abbia pagato tassi di interesse sui prestiti nettamente più alti per attirare gli investitori", segno che "la grave crisi del debito dell'Europa sta aumentando le pressioni sulla terza economia dell'eurozona". E, secondo il quotidiano britannico, "il nuovo governo di tecnocrati sta affrontando una grande battaglia per convincere gli investitori che c'è una strategia sulla stretta del debito nazionale". Il Guardian titola: "L'eurozona guarda al Fmi poiché il contagio si diffonde".
Il francese Le Figaro titola "L'Italia paga a caro prezzo l'aggravamento della crisi dell'eurozona" e ricorda che "gli investitori sono delusi dal mini-vertice tra Germania, Francia e Italia". Il foglio economico Les Echos, in un commento, torna sui recenti cambi degli esecutivi in Italia e Grecia e titola: "In Europa è il momento dei tecnocrati". "Monti e Papademos - scrive - hanno esperienza di gestione e legittimità ma la loro azione sarà ostacolata perché non possono fare affidamento sulla base di un partito politico".
In Germania, il quotidiano finanziario Handelsblatt osserva invece che l'Italia "ha bisogno di denaro fresco e anche con il cambio di governo deve pagare di più rispetto al passato" mentre la Frankfurter Allgemeine Zeitung punta sulla sfiducia degli investitori e sottolinea che, un tempo, "i titoli di Stato erano sicuri" ma ora "la crisi del debito fa cadere vecchie certezze".
Anche negli Stati Uniti la stampa dà risalto alla crisi dell'eurozona e il New York Times rivela che "le maggiori banche al mondo si preparano a quello che, fino a poco fa, sembrava impensabile: la disintegrazione dell'area euro", anche se "le banche in Francia e in Italia non stanno mettendo a punto piani di emergenza perché hanno concluso che una disintegrazione dell'area euro è impossibile". Il Wall Street Journal online, infine, in un commento di taglio culturale sulla situazione politica italiana, titola "L'Italia è ingovernabile?" e osserva come "molti italiani considerino il loro governo come qualcosa che non li aiuta e che va evitato il più possibile. Ma la cosa curiosa è che continuano a votare per i suoi membri".
(26 novembre 2011)
1 commento:
LO penso da sempre, noi italiani siamo dei magnifici coglioni!
Posta un commento