domenica 11 dicembre 2011

Passera: "Trattenere grandi aziende E le frequenze tv è tema da approfondire"



Le grandi aziende da trattenere entro i confini nazionali, lo sblocco delle risorse per le infrastrutture, i lavori per la Tav che andranno avanti senza modifiche a tempi e modi, i fondi comunitari occasione da non sprecare. Sono i temi su cui Corrado Passera spinge in Commissione Trasporti alla Camera. Ma il ministro dello sviluppo, infrastrutture e trasporti annuncia una riflessione sui criteri per l'assegnazione delle frequenze della tv digitale, sollecitato dalle ripetute riflessioni sull'iniquità di un'assegnazione gratuita a fronte dei sacrifici richiesti ai pensionati.


"Frequenze, tema da approfondire". "E' giusto approfondire il tema del 'beauty contest' delle frequenze tv, visti i sacrifici che stiamo chiedendo agli italiani - dichiara Passera durante l'audizione in commissione -. Non ho alcun timore a rispondere alle vostre domande, ma voglio approfondire meglio la questione e non ho ancora gli elementi necessari per farlo".

Grandi problemi senza grandi aziende. "Credo che il nostro Paese, se non saprà mantenere e attirare grandi aziende sul nostro suolo, avrà grandi problemi". Questo il chiaro allarme di Passera sul tema dei grandi gruppi in fuga, Fiat in testa. Perché "il lavoro viene dalle imprese", ricorda il ministro, e oggi il nostro Paese ha un numero di medie e grandi imprese "molto inferiore rispetto a quanto avremmo bisogno".

Sbloccate risorse per le infrastrutture. Facendo riferimento alle decisioni prese martedì dal Cipe, il ministro in Commissione ricorda lo sblocco di 12,5 miliardi di euro dedicati alle infrastrutture. "E' un qualcosa che vorremmo fare periodicamente - aggiunge Passera -. In passato sono stati fatti annunci mirabolanti, ai quali non facevano seguito l'effettiva cantierabilità e la spesa".

Tav, si va avanti. Se si parla di infrastrutture, diventa centrale il tema della Tav, che anche ieri in Val di Susa ha portato allo scontro fisico tra quanti si oppongono alla Torino-Lione e le forze dell'ordine. L'eco dei tafferugli non scuote di un millimetro il ministro. Sulla Torino-Lione "assicuro che sarà rispettato il tracciato e il cronoprogramma - annuncia Passera -. E' un'opera che deve andare avanti, ma è anche un capitolo da cui imparare cose per gestire casi simili". Passera spiega che è in corso la predisposizione degli atti formali per firmare l'accordo già siglato con la Francia e che lunedi incontrerà il collega Mariani a Bruxelles. Quanto alle risorse, il ministro sottolinea l'aiuto che verrà dall'incremento dal 20% al 40% del contributo comunitario. "Questo - aggiunge Passera - ci aiuta nella definizione del piano economico-finanziario".

Fondi Ue, occasione a rischio. Proprio sugli aiuti comunitari per lo sviluppo il ministro Passera lancia un altro monito: l'Italia rischia di perdere una quantità "pazzesca" di fondi europei entro l'anno. "Questo, in un contesto generale di mancanza di risorse, è umiliante, mortificante e vergognoso. Non credo si riuscirà a recuperarle tutte. Il governo - sottolinea Passera - ha messo dei soldi nel primo decreto monti per cofinanziare le risorse ue e per evitare quindi di perderle. Cerchiamo di raccattare tutto il recuperabile, concentrandosi su treni, digital divide e istruzione e scuola. Entro il 15 vedrò i presidenti delle regioni e se troviamo un accordo, alcuni miliardi che andrebbero inesorabilmente persi li recupereremo".

(09 dicembre 2011)

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