Spero si possa ancora dire che l’intervento del Capo dello Stato in occasione della festa del 2 giugno tenuto ieri è stato tutt’altro che soddisfacente.
Io per esempio non l’ho condiviso per niente. Non perché i principi che ha enunciato non siano giusti: basta con l’intolleranza, basta con le ribellioni allo Stato.
Dipende da che cosa sta dicendo e a chi si sta riferendo.
Si riferiva a Bossi? Che ha di nuovo minacciato che se non si faranno le riforme che vuole lui di marciare su Roma con cinquecentomila padani, peraltro tutti da individuare. Non si sa se questa volta armati, disarmati, travestiti da Obelix, o come diavolo si presenterebbero.
Si riferiva a Berlusconi, che si è appena ribellato allo Stato, cioè agli arresti disposti dalla magistratura napoletana per lo scempio dei rifiuti, per le discariche truccate, per la monnezza non trattata che veniva nascosta sotto lievi coltri di monnezza trattata e magari anche profumata con la calce viva come dalle intercettazioni dell’entourage di Bertolaso e dalla immarcescibile FIBE-FISIA del gruppo Impregilo che hanno continuato a lucrare soldi nostri senza smaltire un grammo di rifiuti?
Si riferiva a ..?
Chi sono quelli che si ribellano allo Stato? Sono quelli che vogliono abolire le intercettazioni perché funzionano troppo, come hanno dimostrato anche in questo caso?
Berlusconi ha approfittato del ricevimento al Quirinale per primo giugno per annunciare una legge contro le intercettazioni, cioè per disarmare una magistratura che già è stata messa in ginocchio da quindici anni di riforme di destra e sinistra che ormai provocheranno a ben breve il risultato della chiusura di alcuni tribunali e di alcuni uffici giudiziari che dichiareranno fallimento.
Chi si ribella allo Stato è per caso chi manda a fare carotaggi e analisi a Chiaiano e poi dà i risultati prima che siano finiti i carotaggi medesimi dicendo che va tutto bene e che quello è il posto giusto per portarci l’immondizia?
In una delle poche oasi incontaminate, dove si coltivano frutti di eccellenza, dove a pochi passi ci sono gli ospedali, nel centro della città. Quelli che si ribellano allo Stato chi sono?
Sono quelli che dal 1999 calpestano le sentenze della Corte Costituzionale, del Consiglio di Stato, della Corte Europea di Giustizia, le messe in mora e le procedure di infrazione della Commissione Europea sulle frequenze concesse a Rete4 senza concessione, anziché a Europa7, che la concessione ce l’ha?
Chi si ribella allo Stato chi è?
Quello che stava facendo fallire definitivamente Alitalia dopo aver messo in fuga i francesi di Airfrance che l’avrebbero probabilmente salvata?
Chi si ribella allo Stato è per caso il senatore Schifani, presidente del Senato, che oggi regala le costituzioni ai bambini e che ha dato il suo nome, Schifani, a una delle leggi più incostituzionali che si ricordino, il “lodo Schifani”, che garantiva l’impunita alle cinque più alte cariche dello Stato, soprattutto a una, la più bassa, e che fu incenerito dalla Corte Costituzionale nel 2003?
Chi si ribella allo Stato sono i politici campani, di cui Napolitano fino a prima di essere eletto presidente della Repubblica faceva parte, perché è li che aveva il suo collegio elettorale, che hanno creato per quindici anni l’emergenza immondizia e che adesso pretenderebbero di farla risolvere dagli stessi che l’hanno creata, compreso Bertolaso, che due anni fa era commissario alla monnezza e che non ha combinato niente, come tutti gli altri e che adesso viene riproposto, come la peperonata che ritorna sempre su, a risolvere un problema che anche lui ha contribuito a creare e ad aggravare?
Chi si ribella allo Stato è chi non ha dato la protezione a questo imprenditore che aveva cominciato a parlare e che per questo è stato ammazzato, come tutti quelli che parlano in Campania, come in Calabria, come in Sicilia?
Chi si ribella allo Stato è forse chi ha definito in campagna elettorale “eroe” Vittorio Mangano, cioè un malavitoso che non ha parlato?
Allora, se in questo Paese gli eroi sono i mafiosi che non hanno parlato, allora questo che è stato ucciso per ha parlato non era un eroe.
Dobbiamo decidere...
Ma temo che non intendesse parlare di queste categorie e di questi suoi colleghi il Capo dello Stato in questo suo, per così dire, infelice discorso per la festa della Repubblica.
Temo che si riferisse alla gente di Chiaiano che difende la sua oasi, che difende la sua qualità della vita, che difende la possibilità di andare prima a verificare se un sito è o non è idoneo a ricevere rifiuti, e poi dopo utilizzarlo. E non viceversa.
Ma è tutto sconvolto, non solo il vocabolario delle nostre istituzioni. È sconvolta la logica, è sconvolto l’ordine pubblico, è sconvolta la Costituzione.
Di fatto vengono sospese le garanzie costituzionali, vengono vietate le manifestazioni come simboli di complicità con la monnezza e viene espropriata la magistratura del suo diritto-dovere di perseguire i reati e presto non avremo più nemmeno il controllo delle intercettazioni. Avremo l’esercito che andrà a militarizzare sempre più spesso, come peraltro Beppe Grillo aveva previsto, le situazioni che la politica non riesce più a governare se non con la forza, con i manganelli e con l’uso delle armi.
Io per esempio non l’ho condiviso per niente. Non perché i principi che ha enunciato non siano giusti: basta con l’intolleranza, basta con le ribellioni allo Stato.
Dipende da che cosa sta dicendo e a chi si sta riferendo.
Si riferiva a Bossi? Che ha di nuovo minacciato che se non si faranno le riforme che vuole lui di marciare su Roma con cinquecentomila padani, peraltro tutti da individuare. Non si sa se questa volta armati, disarmati, travestiti da Obelix, o come diavolo si presenterebbero.
Si riferiva a Berlusconi, che si è appena ribellato allo Stato, cioè agli arresti disposti dalla magistratura napoletana per lo scempio dei rifiuti, per le discariche truccate, per la monnezza non trattata che veniva nascosta sotto lievi coltri di monnezza trattata e magari anche profumata con la calce viva come dalle intercettazioni dell’entourage di Bertolaso e dalla immarcescibile FIBE-FISIA del gruppo Impregilo che hanno continuato a lucrare soldi nostri senza smaltire un grammo di rifiuti?
Si riferiva a ..?
Chi sono quelli che si ribellano allo Stato? Sono quelli che vogliono abolire le intercettazioni perché funzionano troppo, come hanno dimostrato anche in questo caso?
Berlusconi ha approfittato del ricevimento al Quirinale per primo giugno per annunciare una legge contro le intercettazioni, cioè per disarmare una magistratura che già è stata messa in ginocchio da quindici anni di riforme di destra e sinistra che ormai provocheranno a ben breve il risultato della chiusura di alcuni tribunali e di alcuni uffici giudiziari che dichiareranno fallimento.
Chi si ribella allo Stato è per caso chi manda a fare carotaggi e analisi a Chiaiano e poi dà i risultati prima che siano finiti i carotaggi medesimi dicendo che va tutto bene e che quello è il posto giusto per portarci l’immondizia?
In una delle poche oasi incontaminate, dove si coltivano frutti di eccellenza, dove a pochi passi ci sono gli ospedali, nel centro della città. Quelli che si ribellano allo Stato chi sono?
Sono quelli che dal 1999 calpestano le sentenze della Corte Costituzionale, del Consiglio di Stato, della Corte Europea di Giustizia, le messe in mora e le procedure di infrazione della Commissione Europea sulle frequenze concesse a Rete4 senza concessione, anziché a Europa7, che la concessione ce l’ha?
Chi si ribella allo Stato chi è?
Quello che stava facendo fallire definitivamente Alitalia dopo aver messo in fuga i francesi di Airfrance che l’avrebbero probabilmente salvata?
Chi si ribella allo Stato è per caso il senatore Schifani, presidente del Senato, che oggi regala le costituzioni ai bambini e che ha dato il suo nome, Schifani, a una delle leggi più incostituzionali che si ricordino, il “lodo Schifani”, che garantiva l’impunita alle cinque più alte cariche dello Stato, soprattutto a una, la più bassa, e che fu incenerito dalla Corte Costituzionale nel 2003?
Chi si ribella allo Stato sono i politici campani, di cui Napolitano fino a prima di essere eletto presidente della Repubblica faceva parte, perché è li che aveva il suo collegio elettorale, che hanno creato per quindici anni l’emergenza immondizia e che adesso pretenderebbero di farla risolvere dagli stessi che l’hanno creata, compreso Bertolaso, che due anni fa era commissario alla monnezza e che non ha combinato niente, come tutti gli altri e che adesso viene riproposto, come la peperonata che ritorna sempre su, a risolvere un problema che anche lui ha contribuito a creare e ad aggravare?
Chi si ribella allo Stato è chi non ha dato la protezione a questo imprenditore che aveva cominciato a parlare e che per questo è stato ammazzato, come tutti quelli che parlano in Campania, come in Calabria, come in Sicilia?
Chi si ribella allo Stato è forse chi ha definito in campagna elettorale “eroe” Vittorio Mangano, cioè un malavitoso che non ha parlato?
Allora, se in questo Paese gli eroi sono i mafiosi che non hanno parlato, allora questo che è stato ucciso per ha parlato non era un eroe.
Dobbiamo decidere...
Ma temo che non intendesse parlare di queste categorie e di questi suoi colleghi il Capo dello Stato in questo suo, per così dire, infelice discorso per la festa della Repubblica.
Temo che si riferisse alla gente di Chiaiano che difende la sua oasi, che difende la sua qualità della vita, che difende la possibilità di andare prima a verificare se un sito è o non è idoneo a ricevere rifiuti, e poi dopo utilizzarlo. E non viceversa.
Ma è tutto sconvolto, non solo il vocabolario delle nostre istituzioni. È sconvolta la logica, è sconvolto l’ordine pubblico, è sconvolta la Costituzione.
Di fatto vengono sospese le garanzie costituzionali, vengono vietate le manifestazioni come simboli di complicità con la monnezza e viene espropriata la magistratura del suo diritto-dovere di perseguire i reati e presto non avremo più nemmeno il controllo delle intercettazioni. Avremo l’esercito che andrà a militarizzare sempre più spesso, come peraltro Beppe Grillo aveva previsto, le situazioni che la politica non riesce più a governare se non con la forza, con i manganelli e con l’uso delle armi.
2 commenti:
...leggo sempre con molto interesse ciò che scrive Marco Travaglio e ne sono sempre colpito per la manifesta conoscenza delle cose e soprattutto per il brillante mordace linguaggio descrittivo. La continua, insistente, pungente, puntuale idiosincrasia per Berlusconi me lo rende un po' noioso.
Trovo scandalosissime e, credo vere, le ignobili manfrine del nominato ma forse mi piacerebbe di più avere qualche suggerimento. Ho capito che Travaglio scaglia fendenti a destra e a sinistra ma cosa consiglierebbe di fare? Se il suo oerato è quello di denunciare e basta mi permetto di pensare che oggi è molto facile. Per me basta lanciare un sasso nella massa...
F.to uno qualunque
D’istinto mi veniva fatto di dirle, uomoqualuqnue: ci provi lei, faccia lei le denunce.
Siccome però leggo la provocazione nel suo commento, allora le debbo ricordare, in modo didattico, che lei confonde i piani del ragionamento.
Le spiego.
Il giornalista fa un mestiere (nel nostro caso quello del cronista giudiziario), il politico fa il suo mestiere (fare le leggi) il politogolo fa il suo mestiere (lo studio e la costruzione dei grandi sistemi costituzionali e politici).
Ora chiedere a Marco Travaglio di dare suggerimenti, oltre ciò che il suo mestiere (denunciare il malaffare, la corruzione, la collusione fra politica e malavita organizzata), sarebbe come dire a lei (io so qual è il mestiere che fa) di andare ad insegnare all’Università, per esempio.
Non le sembra un nonsenso ?
Posta un commento