giovedì 19 giugno 2008

Sondaggio sulla giustizia di Ipr marketing per Repubblica.it


Matteo Tonelli
La Repubblica
19 giugn0 2008

Il provvedimento convince nonostante "l'immunità" per il premier
Promosso lo stop ai processi anche se "salva" Berlusconi

Pensano che la giustizia funzioni male. E se il prezzo da pagare deve essere una sorta di "immunità" giudiziaria per Silvio Berlusconi, sono disposti a pagarlo. Nel pieno dello scontro politico sul decreto "salva processi", gli intervistati del sondaggio di Ipr Marketing per Repubblica.it, hanno pochi dubbi. Preoccupati per l'aumento della criminalità, pessimisti sullo stato della giustizia, vedono con favore l'iniziativa del governo che ha sospeso per un anno i processi non urgenti. Uno stop che ha scatenato l'ira dell'opposizione che ha visto dietro al provvedimento la volontà di congelare il processo Mills che vede imputato il presidente del Consiglio. Una tesi vista con favore anche nel 45% degli intervistati dalla Ipr, ma che va coniugata con il 55% di coloro che vedono con favore la corsia preferenziale per i procedimenti legati a gravi reati. In pratica, stando alle cifre, una giustizia più veloce varrebbe un provvedimento che l'opposizione taccia apertamente di incostituzionalità e che la magistratura contesta.

Come funziona la giustizia? Il dato da cui partire è il giudizio sul funzionamento della macchina giudiziaria in Italia. Per il 59% degli intervistati è negativo. Solo il 35% mostra di avere fiducia. Cifre che, se scomposte all'interno degli schieramenti politici, fanno capire la diversa percezione del problema. Ben il 90% di coloro che si dicono elettori del governo pensa che la giustizia funzioni male. Ma, se si volge lo sguardo al Pd e all'Idv, la maggioranza degli intervistati (68%) pensa, invece, che le cose non siano così malmesse (contrario il 30%). Massicciamente pessimisti, invece, gli elettori dell'Udc (73%).

Sospensione processi. Votato oggi dal Senato, fortemente contestato dall'opposizione, il cosidetto decreto "salva processi" viene promosso dagli intervistati. Anzitutto quelli che hanno votato per la maggioranza (90%), ma anche un 26% di coloro che si ritrovano nelle posizioni del Pd e dell'Idv (contrari il 72%). Favorevoli anche gli elettori dell'Udc (69% contro 30%). Cifre queste che vanno incrociate con il questito sull'uso "principale" del provvedimento. Serve ad avere processi più veloci o a rinviare il procedimento in cui è coinvolto il premier? La situazione è di assoluta parità (45%). Scorporando il dato si vede che mentre Pd-Idv e Pdl-Lega e Mpa si schierano massiciamente su versanti contrapposti, l'Udc, invece, si spacca, vedendo prevalere con il 53% il fronte dei favorevoli alla tesi della velocizzazione dei processi.

Esercito nelle città. Le divise agli angoli delle strade piacciono. Spaventato dall'allarme sicurezza, il 59% degli intervistati condivide la scelta del governo (contrario il 38%). Pensando, anche se di misura (50% contro 43%) che l'uso dei militari sarà utile per diminuire la criminalità.
Governo e sicurezza. Cavallo di battaglia in campagna elettorale, tasto battuto a ripetizione nei primi mesi di governo, la sicurezza si conferma uno dei temi più sentiti. Non a caso le prime mosse dell'esecutivo l'hanno avuta come protagonista. Ebbene, per adesso, il sondaggio promuove Palazzo Chigi: il giudizio del 53% degli intervistati è favorevole (31% contrari). Da segnalare il plebiscito degli elettori dell'Udc (91%) e il significativo 48% di coloro che non si riconoscono nei partiti rappresentati in Parlamento.


COMMENTO


E' desolante leggere quanto precede. Però poi mi dico che se pochissimi italiani leggono giornali non sportivi (io li trovo noiosissimi) e leggono ancor meno libri, di che cosa ci si deve meravigliare se poi le opinioni espresse sono quelle, incredibili, raccolte nel sondaggio commissionato da Repubblica e riportate nell'articolo di Repubblica ?

Di nulla !

Se la scuola funziona a capocchia da 3-4 lustri (un lustro è un arco di tempo di cinque anni, n.d.r per gli italiani ignoranti); se la Giustizia è stata stravolta da Governi imbelli prima (vedi lo sfacelo del codice di procedura penale del 1988), interessati poi; se la classe politica è quella che questo popolo di ignoranti ha espresso in tutte le forze politiche, di sinistra, di centro e di destra; se i politici odierni non amano il controllo di legalità della magistratura e non vogliono il controllo politico della opinione pubblica (o quel che rimane di questo strumento democratico); se la Giustizia (e la sua amministrazione) è stata volutamente soffocata facendole mancare mezzi e risorse; se, se, se ...

Insomma mi sembra un déjà vu, anche se io non c'ero nel 1922.

Ebbene: il popolo bue e minchione vuole questo ? E sia !

Fra cinque anni, anzi molto prima, l'Italia sarà un paese da terzo mondo, gli italiani non riusciranno a superare la seconda settimana (altro che la quarta !), la soglia di povertà si alzerà di molto in conseguenza della diminuzione del valore di acquisto dell'euro (fenomeno già in atto, tutto italiano), ma non c'è il clima politico del 1922, quindi non ci sarà un regime dittatoriale classico, non c'è il clima politico dal 1945 in poi, non ci saranno responsabili appesi per i piedi a piazzale Loreto.

Ci saranno, ci saremo solo noi morti di fame italiani, mentre altri italiani, furbi, celebrano nozze da un milione e mezzo di euro, ed altri ancora andranno in giro in barche milionarie ed utilizzeranno aerei privati per viaggiare, altro che la scassatissima Alitalia !

Allora io dico: vi sta bene ! L'avete voluto ? Tenetevelo !

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