Marco Travaglio
L'Espresso
29 agosto 2008
I periti dei tribunali e i consulenti tecnici dei pm non possono più tenere nei loro archivi i dati e i documenti raccolti per un'indagine dopo che questa è terminata, ma devono restituirli ai magistrati o 'cancellarli'. Rigorosamente vietato "conservare, in originale o in copia, in formato elettronico o su supporto cartaceo, informazioni personali acquisite nel corso dell'incarico".
Ed è piuttosto curioso che a impartire le nuove direttive ai consulenti, lui compreso, sia proprio uno dei suoi 'clienti' più illustri. Possibile che il Garante Franco Pizzetti abbia designato proprio Chiaravalloti come relatore, in barba al suo plateale conflitto d'interessi? Forse la scelta è caduta su di lui per la competenza maturata in fatto di indagini giudiziarie (a carico). O magari per le sue doti profetiche. In una telefonata intercettata due anni fa con la segretaria, Chiaravalloti così parlava di De Magistris: "Questa gliela facciamo pagare. Lo dobbiamo ammazzare. No, gli facciamo cause civili per danni e ne affidiamo la gestione alla camorra napoletana... Saprà con chi ha a che fare... C'è quella sorta di principio di Archimede: a ogni azione corrisponde una reazione... Siamo così tanti ad avere subìto l'azione che, quando esploderà, la reazione sarà adeguata!. Vedrai, passerà gli anni suoi a difendersi". Infatti De Magistris è stato trasferito dal Csm lontano da Catanzaro. I pm che l'hanno rimpiazzato hanno subito revocato ogni incarico a Genchi. In compenso l'indagato Chiaravalloti continua imperterrito a vice-garantire la nostra privacy, e soprattutto la sua. E ora dà perfino gli ordini ai consulenti dei giudici. Giustizia è fatta.
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