VIOLENZE E TENEREZZE - Quando il sindaco di Berlino diceva che la città è «povera ma sexy» intendeva altro: Sonia, però, ha coniugato i due termini. Ha iniziato posando nuda davanti alla web-cam, per un provider di contenuti erotici. Poi, il salto netto verso la prostituzione e verso la doppia vita di studentessa-prostituta, ovviamente all’insaputa dei parenti (in Italia) e degli stessi amici di Berlino. Locali come il massage-parlour Extase, un Fkk-Club (per nudisti) nel quartiere di lusso di Charlottenburg, il Club One, bordello nella zona povera di Wedding erano i suoi luoghi di lavoro. E anche trasferte regolari, a Monaco e Friburgo. Quattro anni di vita orizzontale raccontati in Fucking Berlin. Momenti tristi e difficili, violenze, ma anche tenerezze e complicità con le ragazze, colleghe, che incontrava durante le notti. E una miniera di storie.
STORIE - Per esempio, il frequentatore regolare che, colpito da infarto, la fa avvertire dalla moglie. Il cliente che entra nel bordello per una quickie (40 euro) mentre la moglie cerca parcheggio. Il giovane padre di famiglia che spinge il passeggino di giorno e la visita di notte. L’anziano che la cerca solo per toccarla. Un’autobiografia erotica, insomma, nella Berlino giovane e disinibita, dove la prostituzione (come in tutta la Germania) non è fuorilegge e le opportunità di ogni genere sono moltissime. Sonia, ormai, ha smesso il part-time da due anni, l’età del figlio avuto dal fidanzato. Le mancano un paio di esami e la tesi, poi avrà la laurea in matematica della Humboldt Universität. Soprattutto, è entrata nella classifica dei bestseller con un libro scritto direttamente in tedesco (nel 2001, quando arrivò a Berlino, non ne conosceva quasi una parola): peccato non lo possa raccontare alla mamma. Ps. Sonia Rossi assicura che, nonostante il part-time e la precarietà, in quegli anni semiclandestini ha regolarmente pagato le tasse.
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