Le postazioni di controllo della velocità attraverso autovelox devono essere "segnalate e ben visibili". Lo stabilisce una sentenza della Corte di Cassazione, che dichiara che devono pertanto considerarsi illegali gli autovelox utilizzati in maniera scorretta, "solo al fine di rispondere alle esigenze di cassa dei comuni e delle società private che hanno in appalto il servizio di rilevamento della velocità".
Secondo la Cassazione, gli apparecchi devono invece essere segnalati agli automobilisti almeno 400 metri prima dal punto della loro collocazione. Altrimenti gli stessi autovelox possono venire sequestrati dall'autorità giudiziaria e i titolari della società di rilevamento rischiano l'incriminazione per truffa.
E pertanto la Suprema Corte, con la sentenza 11131, ha confermato il sequestro di alcuni veicoli e autovelox della società 'Speed Control' attiva nei comuni calabresi di Fiumefreddo Bruzio, Belmonte Calabro e Longobardi (Cosenza), che non erano segnalati con chiarezza e in anticipo.
Secondo i giudici di Piazza Cavour è corretta la tesi accusatoria della Procura di Cosenza, in base alla quale l'attività di rilevamento così svolta "era intenzionalmente preordinata a trarre in inganno gli automobilisti, in contrasto con lo spirito della normativa in materia diretta a reprimere incidenti più che a reprimere".
Il titolare della 'Speed control' - Francesco L., che riceveva un compenso per ogni multa riscossa - occultava gli apparecchi a bordo di macchine di sua proprietà e, a tradimento, 'incastrava' gli automobilisti.
Soddisfatte le associazioni dei consumatori: "La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n.11131, ha messo una pietra tombale sui reiterati abusi dei comuni, che hanno disinvoltamente utilizzato gli autovelox negli ultimi cinque-sei anni, come strumenti di pronta cassa per ripianare i bilanci, e non come strumenti di prevenzione previsti dal Codice della Strada", affermano Elio Lannutti (Adusbef) e Rosario Trefiletti (Federconsumatori).
(13 marzo 2009)
Secondo la Cassazione, gli apparecchi devono invece essere segnalati agli automobilisti almeno 400 metri prima dal punto della loro collocazione. Altrimenti gli stessi autovelox possono venire sequestrati dall'autorità giudiziaria e i titolari della società di rilevamento rischiano l'incriminazione per truffa.
E pertanto la Suprema Corte, con la sentenza 11131, ha confermato il sequestro di alcuni veicoli e autovelox della società 'Speed Control' attiva nei comuni calabresi di Fiumefreddo Bruzio, Belmonte Calabro e Longobardi (Cosenza), che non erano segnalati con chiarezza e in anticipo.
Secondo i giudici di Piazza Cavour è corretta la tesi accusatoria della Procura di Cosenza, in base alla quale l'attività di rilevamento così svolta "era intenzionalmente preordinata a trarre in inganno gli automobilisti, in contrasto con lo spirito della normativa in materia diretta a reprimere incidenti più che a reprimere".
Il titolare della 'Speed control' - Francesco L., che riceveva un compenso per ogni multa riscossa - occultava gli apparecchi a bordo di macchine di sua proprietà e, a tradimento, 'incastrava' gli automobilisti.
Soddisfatte le associazioni dei consumatori: "La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n.11131, ha messo una pietra tombale sui reiterati abusi dei comuni, che hanno disinvoltamente utilizzato gli autovelox negli ultimi cinque-sei anni, come strumenti di pronta cassa per ripianare i bilanci, e non come strumenti di prevenzione previsti dal Codice della Strada", affermano Elio Lannutti (Adusbef) e Rosario Trefiletti (Federconsumatori).
(13 marzo 2009)
2 commenti:
Nonostante la Sentenza 11131/2009 continuo a vedere pattuglie della polizia municipale della zona ove abito a persistere nel modus operandi a loro più congeniale. I cartelli, ci sono e sono quelli fissi, piccoli e difficili da scorgere. Continuano a, diciamo, nascondersi, specie col telelaser all'interno di passi carrai o cortili privati e, quindi, la loro postazione non è visibile come non è visibile l'auto di servizio all'automobilista. Infatti dopo aver inquadrato e immortalato la vettura che sopraggiunge sbucano fuori sulla strada con paletta e ti fermano. Tutto ciò è corretto? in questo caso non c'è il fumus della truffa? Ho visto anche auto senza colori d'istituto parcheggiate ai bordi della strada con all'interno l'autovelox. Voglio sperare che l'auto sia di proprietà del comune ma, comunque non è truffa anche questo caso? A proposito di passi carrai o cortili privati è regolare che si posizionino in quei luoghi? Non credo che la Cassazione li abbia autorizzati a nascondersi all'interno di quei luoghi privati, quindi la Cassazione dovrebbe esprimersi in merito. Per quanto riguarda la cartellonistica, tutti quei cartelli fissi dovrebbero essere smantellati e collocare il cartello solo qualora ci fosse la postazione di controllo. La Cassazione, a mio avviso, dovrebbe risolvere anche questa situazione con sentenza chiara ed esplicita
Commento molto interessante.
Non so cosa aggiungere, se non di verificare la distanza della segnalazione dell'autovelox (almeno 400 metri prima) e di verificare se i cartelli sono regolamentari (per dimensioni) secondo le disposizioni del codice della strada.
Sarebbe opportuno verificare presso un'autoscuola, che dovrebbe avere queste notizie essenziali.
In caso di inottemperanza, presentare notizia di reato a Carabinieri o Polizia di Stato oppure presso la segreteria della Procura della Repubblica competente per territorio.
Analogo esposto può essere fatto per tutti gli altri casi segnalati, ma si tenga presente che gli esposti debbono essere corredati da prove, almeno testimoniali.
La suprema Corte di Cassazione non opera autonomamente, ma sulla base di ricorsi nell'ambito di un procedimento giurisdizionale, in questo caso civile.
Quanto alle altre magistrature, solo i Pubblici Ministeri possono assumere notizie di reato autonomamente e non solo dalla polizia giudiziaria, almeno per ora: è infatti all'opera la CdL per togliere loro anche questo potere e sottrarsi totalmente al controllo giusdizionale della attività dei politici.
Questi poteri restrerebbero solo nelle mani della polizia giudiziaria, notoriamente assoggettata, del tutto legittimamente, al potere politico e quindi influenzabile.
Ciao.
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