mercoledì 11 marzo 2009
"Kepler" in orbita: partita la caccia a un'altra Terra
Dopo il satellite francese “Corot”, un altro telescopio è andato in orbita per dedicarsi alla ricerca di un’altra Terra: il satellite della Nasa “Kepler” è stato lanciato con successo il 6 marzo da Cape Canaveral alle 22 e 49. Rispetto a “Corot” è molto più potente. Ha uno specchio primario di 1,4 metri di diametro e un campo visivo di circa 12 gradi, pari a 24 volte il diametro apparente della la Luna piena. Nel piano focale del telescopio si trova un sensibilissimo fotometro che riesce a cogliere le lievi diminuzioni di luminosità che subiscono le stelle quando un pianeta transita davanti ad esse lungo il piano di vista del telescopio a bordo del satellite artificiale. La vita di “Kepler” secondo il piano della missione sarà di tre anni e mezzo, un tempo durante il quale potrà analizzare la luce di 100.000 stelle. La sensibilità alle “mini-eclissi” è tale che “Kepler” dovrebbe individuare anche pianeti con massa, dimensioni e distanza simili a quelle della Terra rispetto al Sole.
I “transiti” di pianeti extra-solari così piccoli sono ovviamente assai difficili a rilevarsi. Per rendersene conto basta pensare al passaggio di Venere davanti al Sole: dalla Terra osservarlo è relativamente facile, ma già dalla periferia del Sistema Solare le cose sarebbero ben diverse. Si tratta di stimare attenuazioni di luminosità delle stelle studiate dell’ordine di poche parti su un milione. E persino le stelle supergiganti appaiono puntiformi anche ai telescopi più potenti.
Il sensibilissimo fotometro di “Kepler” è però capace di misurare il numero di fotoni che riceve in diverse bande monocromatiche con una sensibilità a variazioni luminose di 100 parti per milione, e misure del genere si fanno già persino con telescopi al suolo. “Kepler” però ha una camera da 96 megapixel e lavorerà con una precisione mai raggiunta prima, scoprendo, si spera, pianeti extrasolari di taglia terrestre. Quelli trovati finora sono invece molto massicci, paragonabili a Giove o anche assai più massicci.
Per altre informazioni: www.kepler.nasa.gov
A proposito di attività spaziali, dopo svariati rinvii, si affollano le rampe di lancio tre satelliti scientifici importanti, tutti dell’Agenzia spaziale europea (Esa) . Il satellite “Herschel” per l’infrarosso e il satellite “Planck” (foto) per lo studio del fondo cosmico di microonde lasciato dal Big Bang (radiazione fossile) partiranno insieme dalla base spaziale di Kourou, nella Guyane francese, il 16 marzo a bordo di un razzo Ariane 5.
“Herschel” promette importanti scoperte sulla formazione delle stelle e sulle galassie. “Planck” fornirà una mappa della radiazione fossile eccezionalmente accurata che permetterà di stabilire definitivamente se l’universo è davvero a geometria euclidea, oltre a confermare il modello dell’infazione.
Sempre il 16 marzo, ma da una base Russa, verrà lanciato il satellite “Goce” per lo studio estremamente raffinato del campo gravitazionale terrestre e della circolazione oceanica. Il distacco dalla rampa è previsto per le 15,21. Una giornata di forti emozioni per chi si appassiona all’esplorazione dello spazio. La missione di “Goce” durerà almeno venti mesi.
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