ROMA - "Le ronde? Impraticabili". A bocciare il decreto che istituisce i volontari per la sicurezza - che nel Napoletano gruppi di genitori vorrebbero in funzione antipedofili - sono i carabinieri. Il Cocer dell'Arma, l'organismo sindacale, sostiene che "un'azione di questo tipo sia impraticabile sull'impianto sicurezza che opera nel nostro Paese".
Il "sindacato" dei carabinieri, come già hanno fatto gli organismi sindacali della Polizia, censura quanto avvenuto a Padova, "dove gli scontri fra no-global e i volontari delle ronde hanno creato preoccupazione fra i cittadini. E hanno imposto un dispendioso lavoro - distogliendole dai loro compiti di sicurezza giuornalieri - alle forze dell'ordine, intervenute per sedare i tafferugli".
I carabinieri, che da soli, secondo il Cocer, "producono il 55% dell'attività operativa rispetto a tutte le altre forze di polizia", si oppongono con fermezza all'istituzione di ronde di vigilanza composte da cittadini quando "mancano quasi 10 mila uomini alla polizia e ai carabinieri".
La sicurezza, denuncia ancora l'organismo di rappresentanza dell'Arma, non si fa con le ronde, ma si basa su due pilastri fondamentali: "L'incremento delle risorse economiche per le forze dell'ordine, che invece sono tagliate da anni. E la costruzione di nuove prigioni al fine di scongiurare il rischio di un nuovo indulto".
I militari del Cocer chiederanno nei prossimi giorni un incontro con il presidente della Repubblica e quello del Consiglio per avere "chiarimenti su queste tematiche che offuscano la serenità dei carabinieri". A Napoli, intanto, molti genitori hanno chiamato il numero verde della Protezione Civile (800343435), chiedendo ronde, ma non armate: una presenza davanti alle scuole dei loro figli. Lo ha reso noto l'assessore provinciale alla Protezione Civile, Francesco Borrelli, che oggi, proprio davanti ad alcune scuole di Napoli, organizzerà una manifestazione.
Nel Napoletano, invece, è polemica per le ronde antipedofili. A Massa Di Somma, dove l'altro ieri ci sono stati 3 arresti per lo stupro di una quattordicenne, il sindaco Antonio Zendo s'è detto contrario ai volontari "in quanto inutili: sarebbe più conveniente incrementare i fondi per la polizia municipale".
A Cicciano, invece, dove qualche anno fa fu ucciso Silvestro Delle Cave, e nei giorni scorsi violentato un bambino romeno, il sindaco Giuseppe Caccavale è "favorevole". Sulle ronde antipedofili è perplesso Alessandro Rumore, delegato Cocer carabinieri. "Il pedofilo - spiega Rumore - non si comporta come lo stupratore, agisce adescando le vittime. Per questo le ronde non servono perché contro chi adesca minori bisogna agire con indiscrezione e grande professionalità, cosa che i volontari non possono avere".
Ma al di là degli abusi sui minori, Rumore lancia l'allarme criminalità organizzata. "Nel Meridione - denuncia ancora - molti comuni sono infiltrati dalla criminalità mafiosa. Affidando a sindaci in odor di mafia i poteri di gestire le ronde, si rischia che i volontari siano gestiti da coloro che, in teoria, dovrebbero contribuire a combattere".
(2 marzo 2009)
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