MILANO - "Ringrazio Dario Franceschini e Gianni Letta per l'offerta di presiedere la Rai, azienda patrimonio del Paese. Un incarico di grande prestigio per il quale mi ero reso disponibile. Dopo attenta riflessione ho però deciso di restare dove sono: a fare solo il giornalista". Così Ferruccio de Bortoli ha annunciato la scelta di rimanere alla direzione del Sole 24 ore.
La scelta di De Bortoli ha riaperto i giochi per il vertice del servizio pubblico. "Per lui avevamo dato il nostro benestare, invece lui ci ha ripensato - ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - Noi non abbiamo un altro candidato. Ora il nome ce lo devono dare i signori della sinistra". A stretto giro di posta è arrivata la replica del segretario del Pd Dario Franceschini: "Pensavo che la legge imponesse la ricerca faticosa di un nome condiviso tra maggioranza e opposizione, richiedendo i due terzi della commissione di Vigilanza per eleggere il presidente della Rai. Se invece Berlusconi intende dire che accetterà qualsiasi nome dall'opposizione, ho molte idee in proposito".
Prima dell'annuncio, questa mattina De Bortoli ha incontrato l'amministratore del gruppo Claudio Calabi. De Bortoli avrebbe dovuto aprire i lavori del 'Quarto Summit Made in Italy' in corso stamani nella sede milanese del gruppo, in via Monte Rosa, ma non si è presentato in sala. A spiegare i motivi dell'assenza è stata Sara Cristaldi, caporedattore 'Mondo & Mercati' del quotidiano economico finanziario: "Avete letto i giornali - ha detto la Cristaldi alla platea - C'è un po' di agitazione. In questo momento il mio direttore è su con l'amministratore delegato: si scusa, ma non può aprire i lavori del convegno. Mi ha incaricato di sostituirlo".
Oggi i quotidiani annunciavano che l'intesa era praticamente fatta e si attendeva solo il via libera definitivo per la nomina di De Bortoli alla presidenza Rai. Accordo bipartisan che sembrava finalizzato dopo gli ultimi contatti fra Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e Franceschini. Prima ancora dell'annuncio di De Bortoli, si era mostrato cauto Maurizio Gasparri, intervistato da Affari Italiani: "Penso bene di De Bortoli ma non so se ci sono accordi o se non ci sono. Non mi risulta che ancora ce ne siano e, quando e se ci saranno, se ne parlerà in Commissione di Vigilanza", aveva detto il capogruppo del Pdl al Senato al quotidiano online.
Dopo il rifiuto a sorpresa del direttore del Sole 24 ore c'è stato un nuovo colloquio mattutino tra Letta e Franceschini. A quanto si è appreso, sarebbe emersa la comune volontà di stringere i tempi per rispettare la data di domani dell'assemblea degli azionisti Rai che dovrebbe indicare sia il nome dell'ottavo componente del Cda sia quello del candidato presidente da sottoporre al voto della commissione parlamentare di Vigilanza. E' molto probabile, pertanto, che Letta e Franceschini torneranno a vedersi durante la giornata.
Per Giorgio Lainati, vicepresidente del Pdl in Vigilanza, occorre fare presto: "A questo punto non si può perdere altro tempo, perché il servizio pubblico ha bisogno di un vertice immediatamente operativo che faccia fronte a degli inderogabili impegni gestionali", ha dichiarato. Stesso invito arriva dalla Lega: "Il presidente è di garanzia. Spetta all'opposizione, ma facciano presto", dice Davide Caparini, segretario della commissione di Vigilanza. "'La Rai, soprattutto ora, non può permettersi di restare senza testa", aggiunge.
La rinuncia di De Bortoli non fa piacere a Cesare Romiti: "E' una notizia che, in un certo senso, mi dispiace. Ma dobbiamo accettare le motivazioni che lui dà", ha detto il presidente della Fondazione Italia-Cina a Radio 3, aggiungendo: "Ho una grande stima di De Bortoli".
"Non conosciamo le ragioni che hanno portato Ferruccio De Bortoli, uomo serio, rigoroso e amante dei valori racchiusi nell'art.21 della Costituzione, a rinunciare all'incarico di Presidente Rai" commenta Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21 e parlamentare dell'Idv. "Ci permettiamo solo di ricordare che una situazione analoga si verificò con Paolo Mieli che, valutate tutte le circostanze, preferì rinunciare. Non vorremmo che De Bortoli fosse stato disturbato dagli organigrammi che qualcuno aveva già preparato a sua insaputa."
(9 marzo 2009)
La scelta di De Bortoli ha riaperto i giochi per il vertice del servizio pubblico. "Per lui avevamo dato il nostro benestare, invece lui ci ha ripensato - ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - Noi non abbiamo un altro candidato. Ora il nome ce lo devono dare i signori della sinistra". A stretto giro di posta è arrivata la replica del segretario del Pd Dario Franceschini: "Pensavo che la legge imponesse la ricerca faticosa di un nome condiviso tra maggioranza e opposizione, richiedendo i due terzi della commissione di Vigilanza per eleggere il presidente della Rai. Se invece Berlusconi intende dire che accetterà qualsiasi nome dall'opposizione, ho molte idee in proposito".
Prima dell'annuncio, questa mattina De Bortoli ha incontrato l'amministratore del gruppo Claudio Calabi. De Bortoli avrebbe dovuto aprire i lavori del 'Quarto Summit Made in Italy' in corso stamani nella sede milanese del gruppo, in via Monte Rosa, ma non si è presentato in sala. A spiegare i motivi dell'assenza è stata Sara Cristaldi, caporedattore 'Mondo & Mercati' del quotidiano economico finanziario: "Avete letto i giornali - ha detto la Cristaldi alla platea - C'è un po' di agitazione. In questo momento il mio direttore è su con l'amministratore delegato: si scusa, ma non può aprire i lavori del convegno. Mi ha incaricato di sostituirlo".
Oggi i quotidiani annunciavano che l'intesa era praticamente fatta e si attendeva solo il via libera definitivo per la nomina di De Bortoli alla presidenza Rai. Accordo bipartisan che sembrava finalizzato dopo gli ultimi contatti fra Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e Franceschini. Prima ancora dell'annuncio di De Bortoli, si era mostrato cauto Maurizio Gasparri, intervistato da Affari Italiani: "Penso bene di De Bortoli ma non so se ci sono accordi o se non ci sono. Non mi risulta che ancora ce ne siano e, quando e se ci saranno, se ne parlerà in Commissione di Vigilanza", aveva detto il capogruppo del Pdl al Senato al quotidiano online.
Dopo il rifiuto a sorpresa del direttore del Sole 24 ore c'è stato un nuovo colloquio mattutino tra Letta e Franceschini. A quanto si è appreso, sarebbe emersa la comune volontà di stringere i tempi per rispettare la data di domani dell'assemblea degli azionisti Rai che dovrebbe indicare sia il nome dell'ottavo componente del Cda sia quello del candidato presidente da sottoporre al voto della commissione parlamentare di Vigilanza. E' molto probabile, pertanto, che Letta e Franceschini torneranno a vedersi durante la giornata.
Per Giorgio Lainati, vicepresidente del Pdl in Vigilanza, occorre fare presto: "A questo punto non si può perdere altro tempo, perché il servizio pubblico ha bisogno di un vertice immediatamente operativo che faccia fronte a degli inderogabili impegni gestionali", ha dichiarato. Stesso invito arriva dalla Lega: "Il presidente è di garanzia. Spetta all'opposizione, ma facciano presto", dice Davide Caparini, segretario della commissione di Vigilanza. "'La Rai, soprattutto ora, non può permettersi di restare senza testa", aggiunge.
La rinuncia di De Bortoli non fa piacere a Cesare Romiti: "E' una notizia che, in un certo senso, mi dispiace. Ma dobbiamo accettare le motivazioni che lui dà", ha detto il presidente della Fondazione Italia-Cina a Radio 3, aggiungendo: "Ho una grande stima di De Bortoli".
"Non conosciamo le ragioni che hanno portato Ferruccio De Bortoli, uomo serio, rigoroso e amante dei valori racchiusi nell'art.21 della Costituzione, a rinunciare all'incarico di Presidente Rai" commenta Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21 e parlamentare dell'Idv. "Ci permettiamo solo di ricordare che una situazione analoga si verificò con Paolo Mieli che, valutate tutte le circostanze, preferì rinunciare. Non vorremmo che De Bortoli fosse stato disturbato dagli organigrammi che qualcuno aveva già preparato a sua insaputa."
(9 marzo 2009)
1 commento:
La spiegazione del rifiuto l'ha data Feltri su Libero di oggi. Pare che il ruolo del presidente del consiglio di amministrazione della Rai sia certamente di prestigio ma essenzialmente onorario dato che chi lo ricopre non può esercitare alcun potere in seno alla rai. Direbbero a Napoli "'nu zio nisciuno". Neanche economicamente la carica sarebbe appetibile in quanto non può superare il tetto massimo delle retribuzioni nel settore pubblico. Non che sia una miseria:350mila euro, ma per un direttore di un giornale di prestigio pare che siano pochi.
Hai capito!?!
rossana
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