(Barbara matera)
La parole definitiva spetterà a Silvio Berlusconi; ma ormai, visto che Gianfranco Fini ha già dato il suo placet, le liste dei candidati del Popolo della Libertà per le europee sembrano complete. Se dunque il condizionale è d'obbligo, si può già ipotizzare una mappa dei presenti e degli esclusi.
Poche le sorprese rilevanti, secondo quanto riferito da chi ha potuto leggere i nomi dei candidati: sarebbe escluso Paolo Cirino Pomicino, con buona pace dei piccoli del Pdl, mentre è confermata la candidatura in testa di lista di Clemente Mastella; scremate poi alcune potenziali candidate che avevano sollevato qualche polemica: non ce l'avrebbero fatta ad esempio Angela Sozio (la 'rossà del Grande Fratello) e l'attrice Eleonora Gaggioli, mentre sarebbero confermate l'ex annunciatrice Rai Barbara Matera e, sebbene in posizione più incerta sulla lista, l'attrice di Incantesimo Camilla Vittoria Ferranti.
Il criterio per la selezione dei candidati, spiega chi ha partecipato alla stesura delle liste, è stato quello di un «moderato rinnovamento». Un modo per dire che i riconfermati, alla fine potrebbero essere più numerosi di quanto inizialmente ipotizzato dallo stesso Berlusconi che per Strasburgo ha chiesto «facce nuove». L'obiettivo del Pdl è di piazzare almeno una trentina di eurodeputati (34, se le elezioni andranno particolarmente bene) contro gli attuali 28. Se i sondaggi confermeranno le aspettative, saranno quindi riconfermati una ventina di parlamentari e dunque solo 10 (o 14 nella migliore delle ipotesi) saranno le 'new entry'.
Molti quindi i parlamentari che dovrebbero restare fra Bruxelles e Strasburgo (le due sedi dell'euroassemblea): fra loro Mario Mauro (vice presidente del Parlamento Ue), Stefano Zappalà (ex capogruppo di Fi), Elisabetta Gardini, Roberta Angelilli, Giuseppe Gargani, Gabriele Albertini, Cristiana Muscardini, Alfredo Antoniozzi. Sarebbe confermata anche Iva Zanicchi. Quanto ai big, è ormai definitivamente tramontata l'ipotesi di far correre alcuni ministri: l'unico membro del governo a correre, come capolista in tutte le circoscrizioni, sarà proprio il presidente del Consiglio.
Resterebbero invece candidate alcune giovani parlamentari nazionali del Pdl (volute da Berlusconi per irrobustire la rappresentanza femminile) che tuttavia, per l'incompatibilità, dovrebbero dimettersi o rinunciare al seggio a Montecitorio: sarebbe confermata la corsa per Laura Ravetto, Gabriella Giammanco e Beatrice Lorenzin. Vi saranno poi alcuni giovani provenienti dal territorio, come Carlo Fidanza (vice capogruppo del Pdl al comune di Milano), Alfredo Pallone (consigliere regionale del Pdl nel Lazio). Tra le varie possibilità anche quella che vede ai nastri di partenza la figlia di Guido Bertolaso.
Nel frattempo, una polemica è partita dal sito di Farefuturoweb, il periodico on line dell'omonima fondazione presieduta da Gianfranco Fini, che in un articolo a firma di Sofia Ventura critica la «cooptazione di giovani, talvolta giovanissime, signore di indubbia avvenenza ma con un background che difficilmente può giustificare la loro» candidatura. Posizione dalla quale, però, prende le distanze il presidente della Camera, che in una nota parla di «valutazioni comprensibili, ma eccessive e pertanto non totalmente condivisibili».
27 aprile 2009
Poche le sorprese rilevanti, secondo quanto riferito da chi ha potuto leggere i nomi dei candidati: sarebbe escluso Paolo Cirino Pomicino, con buona pace dei piccoli del Pdl, mentre è confermata la candidatura in testa di lista di Clemente Mastella; scremate poi alcune potenziali candidate che avevano sollevato qualche polemica: non ce l'avrebbero fatta ad esempio Angela Sozio (la 'rossà del Grande Fratello) e l'attrice Eleonora Gaggioli, mentre sarebbero confermate l'ex annunciatrice Rai Barbara Matera e, sebbene in posizione più incerta sulla lista, l'attrice di Incantesimo Camilla Vittoria Ferranti.
Il criterio per la selezione dei candidati, spiega chi ha partecipato alla stesura delle liste, è stato quello di un «moderato rinnovamento». Un modo per dire che i riconfermati, alla fine potrebbero essere più numerosi di quanto inizialmente ipotizzato dallo stesso Berlusconi che per Strasburgo ha chiesto «facce nuove». L'obiettivo del Pdl è di piazzare almeno una trentina di eurodeputati (34, se le elezioni andranno particolarmente bene) contro gli attuali 28. Se i sondaggi confermeranno le aspettative, saranno quindi riconfermati una ventina di parlamentari e dunque solo 10 (o 14 nella migliore delle ipotesi) saranno le 'new entry'.
Molti quindi i parlamentari che dovrebbero restare fra Bruxelles e Strasburgo (le due sedi dell'euroassemblea): fra loro Mario Mauro (vice presidente del Parlamento Ue), Stefano Zappalà (ex capogruppo di Fi), Elisabetta Gardini, Roberta Angelilli, Giuseppe Gargani, Gabriele Albertini, Cristiana Muscardini, Alfredo Antoniozzi. Sarebbe confermata anche Iva Zanicchi. Quanto ai big, è ormai definitivamente tramontata l'ipotesi di far correre alcuni ministri: l'unico membro del governo a correre, come capolista in tutte le circoscrizioni, sarà proprio il presidente del Consiglio.
Resterebbero invece candidate alcune giovani parlamentari nazionali del Pdl (volute da Berlusconi per irrobustire la rappresentanza femminile) che tuttavia, per l'incompatibilità, dovrebbero dimettersi o rinunciare al seggio a Montecitorio: sarebbe confermata la corsa per Laura Ravetto, Gabriella Giammanco e Beatrice Lorenzin. Vi saranno poi alcuni giovani provenienti dal territorio, come Carlo Fidanza (vice capogruppo del Pdl al comune di Milano), Alfredo Pallone (consigliere regionale del Pdl nel Lazio). Tra le varie possibilità anche quella che vede ai nastri di partenza la figlia di Guido Bertolaso.
Nel frattempo, una polemica è partita dal sito di Farefuturoweb, il periodico on line dell'omonima fondazione presieduta da Gianfranco Fini, che in un articolo a firma di Sofia Ventura critica la «cooptazione di giovani, talvolta giovanissime, signore di indubbia avvenenza ma con un background che difficilmente può giustificare la loro» candidatura. Posizione dalla quale, però, prende le distanze il presidente della Camera, che in una nota parla di «valutazioni comprensibili, ma eccessive e pertanto non totalmente condivisibili».
27 aprile 2009
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