martedì 28 aprile 2009

L'Aquila non ha bisogno del G8






Il 25 aprile il Presidente del Consiglio è andato a L’Aquila, poi sarà la volta dei big del G8. L’Aquila è più turistica oggi di quanto non lo sia mai stata prima del 6 aprile. E’ un gran via vai di passerelle, di transennamenti, di allestimenti, palchi, fiocchi, striscioni, nel frattempo i vigili del fuoco e gli aiuti della protezione civile corrono da tutte le parti per patinare la realtà, per costruire “The Truman show”ora per l’uno, ora per l’altro potente. Intanto i giorni passano e gli sfollati sono spettatori di queste grandi manovre nelle tende, dove la pioggia di questi giorni sta rendendo le condizioni sempre più critiche. Qualcuno comincia a temere per gli aiuti: il rischio è che questi finiscano in elicotteri per trasportare i vip, per le associazioni, la ricostruzione delle sedi dei giornali, delle televisioni, dei partiti, delle cooperative, dei circoli e chi più ne ha più ne metta, tranne che per le case degli abruzzesi e per le strutture pubbliche basilari, alle quali la protezione civile ha sopperito con impianti di primo soccorso, ma ben lontani dagli standard di una vita dignitosa di tutti i giorni.

Chiedo, quindi, a Silvio Berlusconi di fare un passo indietro e di non fare il G8 in Abruzzo.

Gli abruzzesi hanno bisogno di fatti concreti, di tempestività negli aiuti, di una ricostruzione senza infiltrazioni mafiose, senza inefficienze, per fare in modo che si torni alla normalità quanto prima. Gli abruzzesi non vogliono diventare fenomeni da baraccone e veder sfilare migliaia di persone in abito scuro seguite da giornalisti, lacchè, sicurezza ed uno stuolo interminabile di portaborse che li guarda con compassione. L’Abruzzo vuole tornare alla normalità, e per farlo non ha bisogno di Silvio Berlusconi, ma di braccia da lavoro e soldi che lo Stato deve assicurare. Tutto ciò che ora può fare il governo, oltre a trovare il coraggio di far giustizia, è di garantire i fondi e le tempistiche della ricostruzione, tutto il resto è campagna elettorale.

Un saluto al contestatore aquilano, comparso ad Acerra, che ha messo in fuga il nostro Premier. E’ stato un lodevole tentativo di far valere la propria opinione ma dovrebbe sapere che Silvio Berlusconi non ama i contraddittori, specie se con cittadini, con i quali lui si confronta esclusivamente attraverso uno schermo televisivo nel più democratico dei modelli:
“io parlo, tu ascolti ed esegui”.>


2 commenti:

Francy274 ha detto...

Pietà per questa gente!....Possibile che nessuno lo prende a pedate? Se solo gli italiani sapessero quanta scenografia c'è anche nel più semplice degli spostamenti di un Presidente...Speriamo che non gli frulli mai il pallino di voler assistere in diretta TV nelle sale operatorie agli interventi chirurgici , immaginate che strage!
L'idea che poi farà arrivare a l'Aquila addirittura il Presidente degli USA mi fa rabrividire....Solo per quello sbarcherà l'intero corpo dei marines...Povera gente povera, oltre all'inganno anche la beffa!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Sono d'accordo, però devo osservare che alle elezioni regionali gli abruzzesi hanno scelto il PdL.
Insomma, i guai se li vanno a cercare, come hanno fatto i sardi.
Adesso la Maddalena non interessa più e qualche malumore serpeggia: alla prima occasione Berlusconi ha fatto quel che voleva. Con Soru non sarebbe stato possibile.