martedì 28 aprile 2009

Sally Potter Lezioni di tango

6 commenti:

Francy274 ha detto...

Un tango diverso, più tecnico, ma bella variante anche questa

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

E' vero, è per professionisti, ma dovresti vedere il film, io l'ho trovato straordinario, un bianco e nero strepitoso e segmenti di film dai colori accesi.
Sally Potter è una regista londinese, che interpreta sè stessa mentre progetta un film (la parte a colori) che poi non fa e nel mentre si incuriosisce del ballo del tango.
Di lì si sviluppa una trama suggestiva, con i tre ballerini di tango, dei quali Pablo Veron è il più scenografico.
La Potter, che ha praticato anche danza classica, non fatica molto a capire il tango argentino e a interpretarlo (è lei che balla).
L'altro è quello standard da competizione internazionale.
Mi auguro che tu abbia visto anche gli altri spezzoni del film che sono disponibili sul video al termine del primo.
P.S.: la stringatezza del tuo commento può significare un non entusiastico apprezzamento ?

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Io ci ho scritto un articolo:
http://ilgiornalieri.blogspot.com/2009/04/lezioni-di-tango.html

Anonimo ha detto...

Molto singolare!

'Danza' con tre ballerini.

Molto brava!

Mi sono incuriosita...mi toccherà vedere il film :-)
Madda

Francy274 ha detto...

Niente affatto...ho apprezzato molto, andavo un pò di fretta :D.

E'molto bello, sai come me che il tango è interpretacione e solo chi lo ama può capire.
In questo è evidente che fra i ballerini ci sono larghi spazi, fuor di dubbio, vista la trama del film, ogni personaggio insegue il Suo personale sogno che s'intreccia con quello dell'altro, e si nota nei continui stacchi di Lei che balla con gli altri due e di Lui che s'allontana ballando da solo per poi ritrovarsi ancora.Rivalità e competizione traspaiono chiare e non meno importante anche l'attrazione fra i due protagonisti, da cui Lei sembra voler sfuggire.Bravi davvero Sally e Pablo.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Ti assicuro che io l'ho amato molto, è il primo ballo che ho imparato, poi gli altri.
E mi comportavo sempre correttamente con con chi ballavo.
Altri no, anche allora.