domenica 14 marzo 2010

Di Pietro: «Berlusconi mi teme»


«È comprensibile che Berlusconi mi tema perché vede in me e nell'Italia dei Valori una spina nel fianco». Antonio Di Pietro commenta così le presunte affermazioni nei suoi confronti del presidente del Consiglio Berlusconi intercettate nell'inchiesta di Trani («Non voglio più vedere Antonio Di Pietro in tv»). «Per anni - sostiene l'ex magistrato nel corso di un incontro elettorale in provincia di Torino - siamo stati l'unica opposizione chiara nei contenuti e determinata nell'azione. Finalmente, come ha dimostrato la manifestazione a Roma, anche i cittadini e gli altri partiti politici hanno capito che prima ci liberiamo del nefasto Berlusconi prima possiamo parlare di economia, di lavoro, di tutela dell'ambiente e del territorio».

«ATTENTATO ALLA DEMOCRAZIA» - La vicenda che sta emergendo dall'inchiesta di Trani, afferma Di Pietro, «è un attentato politico alla democrazia grosso come una casa». «Il presidente del Consiglio - osserva l'ex magistrato di Mani Pulite - non solo non vuole farsi criticare, ma si attiva anche perché venga zittita la voce dell'opposizione». Quanto all'invio degli ispettori alla procura di Trani, annunciato dal ministro Alfano, Di Pietro è categorico: «Mi pare che sia prematuro parlare di questo, così come di eventuali competenze territoriali. Si stanno accertando dei fatti penalmente rilevanti, bisogna aspettare che venga completato l'esito delle indagini».

DE MAGISTRIS: INTIMIDAZIONE - L'Idv accusa il governo di voler bloccare l'inchiesta su Rai e Agcom. «La decisione del ministro della Giustizia Alfano di inviare gli ispettori è una vera e propria intimidazione nei confronti della magistratura, che avviene quando sono ancora in corso indagini delicate che riguardano anche il presidente del Consiglio - attacca l’eurodeputato Luigi de Magistris -. La procura di Trani ha il diritto di lavorare in piena autonomia e indipendenza, come sancito dalla Costituzione. Purtroppo, assistiamo all'ennesima pesante e gravissima invasione di campo da parte di un esecutivo che, progressivamente, sta tentando di fagocitare la magistratura».

Redazione online

14 marzo 2010

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