lunedì 15 marzo 2010

La Rai non "libera" i talk show, il cda conferma la sospensione



Il consiglio d'amministrazione della Rai non sblocca i talk show politici. L'organo di governo della tv pubblica ha approvato a maggioranza (cinque voti favorevoli e quattro contrari) una delibera che conferma quella del 1° marzo, che sospendeva la messa in onda di Annozero, Porta a porta, Ballarò e Ultima parola. La decisione è stata presa al termine della riunione convocata per esaminare la sentenza del Tar che, venerdì scorso, ha accolto il ricorso di Sky e La7 contro il regolamento dell'Autorità di garanzia nel periodo della campagna elettorale.

La linea, si diceva, è stata confermata a maggioranza con cinque voti a favore e quattro contrari. Ma il cda dà mandato al direttore generale della Rai, Mauro Masi, di rappresentare alla commissione parlamentare di Vigilanza la situazione che si è creata in seguito alla bocciatura del regolamento dell'Agcom per le tv private e per acquisire le valutazioni dell'organismo parlamentare.

Come si legge nel comunicato ufficiale, "alla luce delle ordinanze del Tar in relazione alla regolamentazione in materia di informazione e comunicazione politica in periodo elettorale, il consiglio di amministrazione della Rai, dopo un ampio dibattito, ha approvato a maggioranza la delibera con la quale ha dato mandato al direttore generale di acquisire al più presto dalla commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi le valutazioni di competenza, cui la rai dovrà adeguarsi".

I consiglieri di amministrazione del centrosinistra hanno diffuso a loro volta una dichiarazione sulla decisione della maggioranza del cda: "Esprimiamo il nostro voto contrario - dicono Rodolfo De Laurentiis, Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten - perché si tratta di una decisione dilatoria che non sana la forzatura di interpretazione del regolamento compiuta quando a maggioranza fu decisa la sospensione di quattro trasmissioni di approfondimento".

"L'ordinanza del Tar sulla delibera dell'Agcom e l'invito della stessa Autorità di garanzia a riconsiderare la delibera assunta dal cda avrebbero dovuto indurre la Rai - osservano i tre rappresentanti di minoranza - a ricollocare in palinsesto da subito gli approfondimenti informativi. Siamo tra l'altro convinti che la conferma della sospensione rende concreto il rischio per l'azienda di sanzioni".

(15 marzo 2010)