mercoledì 10 marzo 2010

Premier e governo in crisi di fiducia


Effetto pesante dei 'pasticci' elettorali

di MASSIMO RAZZI

I "pasticci" elettorali affossano premier, governo e partito di maggioranza. Tutti e tre raggiungono i loro minimi storici (da maggio 2005) nel sondaggio sulla fiducia che Ipr Marketing produce ogni mese per Repubblica.it. Perde due punti Silvio Berlusconi e scende a quota 44% (nel senso che solo 44 cittadini interpellati su 100 esprimono molta o abbastanza fiducia in lui), ancora più in basso il governo nel suo insieme che tocca quota 38% (meno due rispetto a febbraio); ma anche peggio fa il Pdl che perde 3 punti in meno di un mese ed è a quota 43%. Tra i ministri salgono Sacconi, Tremonti, Alfano, Scajola, Meloni, Calderoli e Rotondi. Perdono Maroni, Frattini, La Russa, Fazio, Ronchi e la Brambilla.

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Il premier. La curva della fiducia di Berlusconi è sempre più negativa. Il punto più alto l'ha toccato nell'ottobre del 2008 (62%) con appena il 36% che esprimevano poca o nessuna fiducia in lui. Da allora una caduta continua interrotta solo a novembre con un guadagno di 3 punti (da 45 a 48 per cento di fiduciosi) dopo l'aggressione di piazza del Duomo a Milano. Una tenuta a quota 48% fino a gennaio, poi, tra febbraio e marzo, perdita secca di quattro punti per raggiungere quota 44% (18 in meno rispetto al suo top). Gli stessi 18 punti "guadagnati" dalla platea di coloro che hanno poca o nessuna fiducia nel premier passati in diciotto mesi dal 36 al 54%. Resta un due per cento senza opinione.

Il governo. Il carisma del premier ha sempre messo un po' in ombra il suo governo che è rimasto sopra quota 50% di fiduciosi solo fino alla fine del 2008 con una punta massima di 55% nel giugno di quell'anno contro un 42% di "non fiduciosi". Da lì un calo pesante con qualche mese (marzo-settembre 2009) di stop a quota 44% e (novembre-febbraio) a quota 40%. Questa volta, il sondaggio dice che solo il 38% dei cittadini interpellati esprime molta o abbastanza fiducia nell'esecutivo in carica mentre coloro che nutrono poca o nessuna fiducia sono arrivati al 58% (resta un 4% senza opinione).

I ministri. Onore e merito a Maurizio Sacconi che, in tanta miseria raggiunge ed eguaglia il suo miglior risultato a quota 64% di fiduciosi (lo stesso che ottenne nel luglio del 2007). Dietro di lui, un quartetto a quota 59% (Tremonti, Alfano, Scajola e Maroni). I primi tre guadagnano un punto e il quarto lo perde. Ma scorrendo la lista dei ministri s'intravede il peso della vicenda delle elezioni in questo sondaggio. Perdono i ministri che hanno avuto un ruolo o hanno parlato usando toni forti nella vicenda delle liste: Maroni (il più direttamente coinvolto per cometenza diretta), La Russa (-2) che ha minacciato reazioni ai limiti da parte del centrodestra, Brambilla (-3) ministro del turismo, ma soprattutto, leader dei "Promotori della Libertà" che Berlusconi ha voluto mobilitati nella vicenda delle liste. Guarda caso, guadagna tre punti e raggiunge il suo massimo a quota 46% di fiduciosi, Gianfranco Rotondi, l'uomo che ha espresso le più pesanti critiche interne al Pdl ed è arrivato a dire di averne "piene le tasche di questa banda di incompetenti" riferendosi alla mancata presentazione della lista Pdl a Roma e provincia.

I partiti. Anche il Pdl raggiunge il suo minimo storico a quota 43% di "fiduciosi": tre punti in meno rispetto al mese scorso e 11 sotto il suo miglior risultato che risale all'ottobre 2008. Anche l'Udc perde due punti passando dal 40% al 38%. Fermo a buon livello (40%) il Partito Democratico che ha molto recuperato dal 25% toccato nel febbraio 2009. Nessun scostamento anche per l'Idv (38% di fiduciosi) e per la Lega Nord (31%).

(10 marzo 2010)

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