mercoledì 19 maggio 2010

"Lui incassa e i cittadini pagano" Anche Pd e Idv scaricano Santoro


Santoro lascia la Rai. In cambio una buonuscita milionaria e un contratto triennale. Non più dipendente ma collaboratore esterno con un suo vecchio "pallino", quello delle docu-fiction. Ma il divorzio consensuale fa discutere e anche Idv e Pd chiedono che venga fatta chiarezza sulle cifre.

La decisione è arrivata ieri al temine della seduta del Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini che nel pomeriggio ha approvato su proposta del direttore generale Mauro Masi un accordo quadro per «la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dipendente» con il giornalista. Secondo le prime indiscrezioni l'accordo tra Santoro e l'azienda sarebbe di svariati milioni di euro in quanto oltre alla dovuta risoluzione consensuale che prevede per legge il pagamento di tre annualità, il contratto dovrebbe essere triennale per la realizzazione di alcune miniserie a prezzi di mercato.

«Prendo atto con soddisfazione delle decisioni che mi riguardano che mi potranno consentire di sperimentare nuovi formati televisivi», è la breve dichiarazione rilasciata da Santoro. Il conduttore avrebbe comunque preferito che solo ad accordi sottoscritti se ne fosse data notizia, «anche per concludere serenamente una stagione tv caratterizzata da straordinari risultati». «Fornirò - assicura Santoro - nelle prossime settimane la necessaria collaborazione per arrivare rapidamente alla completa definizione in ogni sua parte dell’intesa. A conclusione della stagione e solo a firma avvenuta, risponderò a tutte le domande sul carattere dell’accordo e sul mio futuro professionale, convinto come sono di aver agito ancora una volta nell’interesse del pubblico».

Il Palazzo intanto è in fermento. Anche le opposizioni, che in un primo momento non avevano preso posizione sulla vicenda, "scaricano" il conduttore. I dipietristi caricano a testa bassa: «La notizia che la Rai avrebbe versato 10 milioni di euro per rescindere il contratto con Michele Santoro è di straordinaria gravità e immoralità», afferma in una nota, il presidente dei deputati dell'Idv Donadi. Ce n'è anche per il premier: «I vertici Rai gettano denaro pubblico al solo scopo di stare tranquilli ed evitare che giungano loro le puntuali telefonate di Berlusconi per fermare "Annozero"». «Quanto a Santoro - concede Donadi - comprendiamo le ragioni del giornalista, che avrà fatto le sue opportune valutazioni personali ed economiche. Ci rammarica profondamente, però, che da settembre si spegnerà una delle ultime voci di pluralismo dell'informazione in questo Paese».

Anche il Pd non nasconde perplessità. «Tutto e tutti si comperano», accusa Franco Monaco, del Coordinamento nazionale del Pd. Per Giorgio Merlo, parlamentare del Pd e vice presidente della commissione di Vigilanza Rai, «ci troviamo di fronte a una pagina buia e triste per la credibilità, la serietà e la trasparenza del servizio pubblico nel nostro paese». «Il compenso dorato di cui si parla per Santoro è semplicemente un’offesa per chi paga regolarmente il canone - rincara Merlo -, per gli italiani che vivono in una difficile situazione economica e finanziaria». Mentre Marco Beltrandi, radicale, componente della commissione di Vigilanza sulla Rai, saluta «l'ingresso di Santoro nel mondo dorato delle partite iva Rai, in cui più si riscuote più ci si proclama vittime di - anche inesistenti - censure». L'Udc chiede a Tremonti di riferire al Parlamento sulla buonuscita dalla Rai di Michele Santoro.

Anche il "popolo" di Santoro non ha presa bene la notizia della "separazione consensuale" tra il conduttore e la Rai. Se il conduttore oggi si dice «soddisfatto» aspettando di firmare l’accordo, i suoi fan - sul Web - chiedono risposte e chiarimenti su una decisione che non comprendono. Dissenso, sgomento, confusione: sono questi infatti i sentimenti ricorrenti che gli "amici di Santoro" affidano alla Rete lasciando i loro commenti sulla pagina ufficiale di Annozero e su quella di Sandro Ruotolo su Facebook. «Il profumo dei soldi - scrive Filippo Fricchi - è irresistibile Michele? Eh Michele?? Michele, Michele mi hai deluso, lasceremo l’Italia in balia di Minzolini e di false verità, è stata una mossa sbagliata... Mi hai deluso Michele, mi hai deluso». Pina Officioso attende spiegazioni e fatti prima di dire la sua.

Esterina Esposito si appella a Ruotolo: «Sandro però non ci lasciare soli. Solo tu puoi dare forza e voce alla nostra rabbia. Solo tu ci capisci e sai come affrontare certi argomenti. Fino ad ora sapevo che c’era qualcuno che poteva difendermi. Ora mi sento orfana. Non ci abbandonare».

5 commenti:

Kemi ha detto...

Vergogna!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

A CHI TI RIFERISCI?

Kemi ha detto...

Ciao Luigi,
mi riferisco a tutti:
a chi compera perchè c'è chi vende!
a chi predica bene e razzola male!
a chi accetta i compromessi!
a me che aspetto il giovedì per vedere anno zero e sono delusa dall'epilogo di questa storia!
A chi pensavi che mi riferissi?
Non certo a te! Seguo sempre il tuo blog, per me sei un appuntamento fisso!
Un saluto
Kemi

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

MI ERA AGEVOLE CAPIRE CHE IO NON ERO IL DESTINATARIO DELLA TUA INVETTIVA. MA HO RITENUTO OPPORTUNO STIMOLARTI AD UN COMMENTO PIU' ARTICOLATO.
VISTO CHE SEGUI IL MIO BLOG AVRAI LETTO CHE LA VICENDA SANTORO E' MOLTO PIU' ARTICOLATA DI QUANTO NON APPAIA.
DI PANCIA ANCH'IO ERO MOLTO CONTRARIATO, POI GRADATAMENTE, MANO MANO CHE LEGGEVO I COMMENTI, SEGNATAMENTE QUELLO DI MARCO TAVAGLIO MA NON SOLO, NON SONO PIU' SCANDALIZZATO: HO CAPITO! E MI ASPETTO ANCORA UN COLPO DI SCENA, MA ANCHE NON FOSSE, NON POTRO' DAR COLPA ALCUNA A MICHELE SANTORO.
SOLO UNA VALANGA, UN MAREMOTO, UNO TSUNAMI POPOLARE DI INDIGNAZIONE (ANNOZERO FACEVA UNO SHARE INTGORNO AL 20% CON PUNTE DEL 30%) POTREBBE OTTENERE IL PROLUNGAMENTO DELL'AGONIA DI UNA TRASMISSIONE DESINATA AD ESSERE UCCISA, PERCHE' LA VOLONTA' DI BERLUSCONI NON SI PUO' CONTRASTARE SE NON SI HANNO LE PALLE PER FARLO E CE N'E' POCHINE IN GIRO.

Kemi ha detto...

Si, hai ragione, infatti ho deciso di attendere stasera per vedere e sentire di che cosa si sta parlando.
Un saluto
Kemi