sabato 5 giugno 2010

Rischio Ungheria, Draghi rassicura "Banche italiane non corrono pericoli"


Le banche italiane non corrono rischi sistemici dalla crisi ungherese, ma bisogna fare presto sulla riforma globale del sistema bancario. Lo ha affermato il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi parlando al termine del vertice G20, al quale hanno preso parte i ministri delle Finanze e i banchieri centrali dei Paesi più ricchi ed emergenti. Tutti si sono detti ottimisti su una ripresa economica più veloce del previsto, anche se c'è molta strada da fare sulla via della riforma. Per quanto riguarda l'Italia, Draghi ha rassicurato sulla situazione delle banche, dicendo che "sono adeguatamente capitalizzate. Hanno un modello tradizionale di business e di gestione del rischio" che le mette al riparo e, fra i diversi fattori di forza, possono contare sulla "supervisione". L'Europa, secondo Draghi, dovrebbe seguire la strada degli Stati Uniti che hanno pubblicato gli stress test effettuati sulle banche e premono affinché il Vecchio Continente faccia altrettanto. Il governatore ha spiegato che realizzare e pubblicare gli stress test da parte degli Usa "ha avuto molti benefici positivi per i mercati".

"Una ripresa più rapida del previsto". "L'economia mondiale continua a crescere più velocemente del previsto, ma a un ritmo differente a seconda dei Paesi e delle regioni. Tuttavia, la recente volatilità dei mercati finanziari ci ricorda che permangono notevoli sfide". Queste le conclusioni a cui sono giunti i membri del G20. Tutti hanno espresso ottimismo per la ripresa economica. La crisi fiscale che crea turbolenze nei mercati finanziari sottolinea "la necessità per i nostri Paesi di sviluppare misure credibili, che favoriscano la crescita, per raggiungere la sostenibilità delle finanze pubbliche", hanno detto i protagonisti del vertice.

I ministri finanziari e governatori centrali hanno insistito, nel comunicato conclusivo del vertice di Busan, sulla necessità di proseguire gli sforzi sulla strada di una riforma del sistema bancario. Ulteriori progressi su questo fronte sono "cruciali", si sottolinea nel documento, per la ripresa globale dell'economia". "Questo richiede una più grande trasparenza, un ulteriore rafforzamento dei bilanci delle banche e una migliore corporate governance delle imprese finanziarie". Infine, secondo i ministri e governatori del G20, un accordo sul rafforzamento dei capitali e degli standard di liquidità costituiscono il "cuore dell'agenda di riforme".

Misure mirate differenti per ogni Paese. Non è possibile, però, imporre un criterio unico. I partecipanti del G20 ritengono che i provvedimenti, per essere efficaci, debbano essere "su misura per ogni situazione nazionale". "I paesi in grave difficoltà di bilancio devono accelerare il ritmo del risanamento. A seconda delle loro capacità, i Paesi devono aumentare la loro fonti nazionali di crescita, preservando la stabilità macroeconomica".

Trichet: "Serve consolidamento delle finanze pubbliche a livello mondiale". Il presidente della Banca Centrale (Bce), Jean-Claude Trichet, intervenendo a chiusura del G20, ha espresso il suo auspicio affinché il consolidamento delle finanze pubbliche sia "un lavoro fatto a livello mondiale" e ha sottolineato che "l'impatto sulla crescita non dovrebbe essere considerato negativo, perché il taglio di budget aiuterà a consolidare la ripresa". Che ci sia un'azione rapida perché inizi al più presto il consolidamento fiscale è la speranza anche del ministro della Finanze spagnolo, Elena Salgado, il cui Paese ha la presidenza di turno dell'Ue: il consolidamento fiscale dovrebbe iniziare il più presto possibile "una volta che la ripresa diventa sostenibile, ma non più tardi del 2011".

La riforma del sistema bancario. Sulla riforma globale del sistema bancario ha posto l'accento Draghi, che ha insistito perché scatti come concordato dal 2012: "La questione cruciale è avviare la messa in opera in quella data - ha affermato - poi decideremo quali siano i tempi più appropriati sulla transizione. Alcune parti della riforma possono essere attuate rapidamente". Altri aspetti della riforma richiederanno più tempo, come "la definizione di cosa siano i capitali", ha spiegato Draghi, perché serve una formula condivisa a livello globale. La riforma in questione, affidata dal G20 al Comitato di Basilea, che come l'Fsb ha sede presso la Banca dei regolamenti internazionali, ha tra gli aspetti salienti un generale rafforzamento dei requisiti di patrimonializzazione degli istituti, che così diventeranno più stabili e resistenti alle fasi negative della finanza, meno redditizi ma anche meno esposti ai rischi. Su questa riforma, battezzata Basilea III, le proposte del Comitato sono attese entro la fine del 2010.

(05 giugno 2010)

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