martedì 3 agosto 2010

Caliendo, finiani e Udc si astengono E Bersani apre a Tremonti premier


«Il cambiamento è solo all’inizio», certo è che «si è rotta la maggioranza più forte degli ultimi 60 anni, e di fatto il bipolarismo». Francesco Rutelli parla della necessità di «unire le forze che vogliono fare le riforme ed esercitare una grande responsabilità», ed ecco il senso della girandola di incontri di queste ore, di fatto per per concordare il voto sulla mozione di sfiducia a Caliendo, con l’appuntamento di domani alla Camera che finisce per diventare la cartina di tornasole per la nascita di un “terzo polo” formato dai partiti di Casini, Rutelli e Fini. E proprio la nascita dei gruppi Fli, insieme alle conseguenze parlamentari del coinvolgimento del sottosegretario alla Giustizia nell’affaire P3, apre nuovi possibili scenari nella maggioranza.

Scenari tanto nuovi che Pier Luigi Bersani lascia intravvedere una disponibilità a un eventuale governo di transizione guidato da un uomo dell’attuale maggioranza. Sicuramente, dice il segretario pd, un governo di transizione a guida Giulio Tremonti sarebbe una idea molto più sensata rispetto all’attuale esecutivo. Pier Luigi Bersani, ragiona così: «Certamente non potrebbe traghettare e guidare un governo di transizione chi ci ha portato fin qui. Poi mi fermo qui». Bersani ribadisce che non spetta a lui decidere chi, nell’eventualità si creasse un governo di transizione, dovrebbe guidare la nuova fase. Tremonti? «Non lo so, vediamo. Certamente, non potrà essere Berlusconi».

«Ogni voto perso sarebbe una campana che suona per il governo», ammonisce intanto Bersani che non si mostra preoccupato, facendo anzi notare che rispetto al passato la posizione attuale di Fini e Casini è più vicina al Pd. «In tutti questi anni Casini e Fini sono stati di là, se fanno qualche passo da qualche parte - osserva il segretario Pd - non mi metto certo a piangere». E allora, ecco la riunione di Udc, Api di Francesco Rutelli, Fli finiano e Mpa in vista del voto di domani sulla mozione Caliendo. Terzo Polo, Grande centro? La parola magica, per il momento è «area di responsabilità istituzionale» che ricorre nelle dichiarazioni di tutti, al termine. Il risultato è la convergenza delle quattro forze politiche sull’astensione domani in aula a Montecitorio. E il nuovo movimento politico dei finiani, Berlusconi «lo vuole, politicamente parlando, amico o nemico? Dipende da lui, soprattutto da lui», è il messaggio che arriva da Carmelo Briguglio.

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