sabato 14 agosto 2010

Detenuti ricoverati, mai più come per Cucchi


Per chi va o è in carcere arriva una buona notizia. D'ora in poi, se le condizioni di un detenuto ricoverato si aggravano il medico potrà avvertire i parenti senza aspettare l'ok del magistrato di sorveglianza. Lo annuncia la novità il ministro della Giustizia Angelino Alfano, con una lettera al presidente della Commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale, Ignazio Marino. Il provvedimento arriva in seguito alla battaglia dei familiari di Stefano Cucchi, morto a 31 anni il 22 ottobre scorso nel reparto detentivo dell'ospedale Sandro Pertini di Roma una settimana dopo il suo arresto senza che i familiari sapessero nulla. «Sono queste le cose che mi fanno pensare che la nostra battaglia sta avendo un senso. Con le nuove norme Stefano ci avrebbe avuti accanto a lui» ha commentato Ilaria Cucchi, sorella del giovane geometra.

Dunque, si cambia registro. Ed è proprio per le polemiche scatenate da quella morte e per gli sviluppi dell' inchiesta sul comportamento di carabinieri, polizia penitenziaria e medici, che il ministro ha lanciato l'input. «In altre parole - spiega Marino - se al momento del ricovero di Stefano Cucchi c'era di fatto la proibizione di comunicare con i familiari, in caso di aggravamento di un paziente detenuto, da oggi il medico, di fronte ad una persona privata della libertà, potrà fare ciò che ogni medico pratica con ogni paziente: nel momento dell'aggravamento lo assiste e immediatamente dopo informa i familiari delle condizioni cliniche del loro caro. Fino ad oggi, c'era la necessità di un permesso del magistrato di sorveglianza, richiesto attraverso il carcere. Occorrevano giorni. Ora bastano minuti».


Il Dipartimento dell' Amministrazione Penitenziaria ha sollecitato tutti gli istituti a stabilire accordi con gli ospedali che hanno reparti detentivi per seguire le nuove linee. L' obiettivo è definire un protocollo standard, da sottoporre al ministero della salute e alle Regioni, valido su scala nazionale per le Asl e gli istituti di pena.


13 agosto 2010

2 commenti:

Anonimo ha detto...

scusami il cinismo: troveranno il modo di non portarli all'ospedale, quelli che pesteranno?
buon ferragosto!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

NON POSSO DARTI TORTO, PERO' ESAGERI. IL MONDO NON E' IN BIANCO E NERO, VI SONO MOLTE SFUMATURE DI GRIGIO.
BUON FERRAGOSTO.