di Luca De Carolis
“Sono meno del previsto”, come afferma qualche berlusconiano doc, ma potranno ugualmente creare problemi alla maggioranza. Parecchi, se la campagna acquisti del premier dovesse impantanarsi, e dal gruppo misto arrivassero forze fresche per i “ribelli”. Un auspicio comune ai dieci senatori che ieri hanno costituito il gruppo di “Futuro e Libertà” a Palazzo Madama. La soglia minima per creare un raggruppamento autonomo è stata raggiunta, non senza difficoltà. I finiani speravano di toccare quota 12, così da rappresentare un pericolo costante per il Pdl, che prima dello strappo aveva 175 senatori e una maggioranza necessaria di 162 voti. Ma le pressioni del Pdl e la paura di elezioni anticipate, hanno frenato anche sodali storici di Fini, come Andrea Augello e Cesare Cursi. A guidare il gruppo di Fli dovrebbe essere Mario Baldassarri, per ora presidente provvisorio. Ex viceministro all’Economia, Baldassarri è presidente della commissione Finanze. Con lui, tutti esponenti dell’ex An: Candido De Angelis, Franco Pontone, Maurizio Saia, Maria Ida Germontani, Egidio Digilio, Giuseppe Menardi e Pasquale Viespoli. L’unica ex FI è Barbara Contini, diplomatica ed ex amministratore provvisorio di Nassiriya per l’Onu. Berlusconi e i finiani se la sono contesa fino all’ultimo. Alla fine ha vinto Fli, sfruttando anche l’insoddisfazione della Contini, che dal premier si aspettava ruoli di primo piano. Non si è mosso invece dal Pdl Enrico Musso, rimasto a lungo ieri nella stanza di Baldassarri. Oggi i dieci finiani lasceranno ufficialmente il gruppo del Pdl, consegnando le dimissioni al capogruppo Maurizio Gasparri, poi chiederanno a Schifani di formare un raggruppamento autonomo. Alle 20.30 si ritroveranno presso
Rimane la campagna acquisti di Berlusconi. Senza data di scadenza, come i futuri pericoli per la maggioranza. Il premier ha appena iniziato a tessere la tela per catturare nuovi parlamentari: finiani e non. Il filo rosso dei prossimi mesi del premier e dei suoi fedelissimi. “Da me sono venuti tanti colleghi del Pdl, invitandomi a rimanere con loro” conferma il deputato finiano Giuseppe Consolo. Che sulla sua lealtà non ammette dubbi: “Ho iniziato a fare politica con Fini, e rimarrò con Fini. Voterò i provvedimenti del governo secondo le mie personali valutazioni. La sfiducia a Caliendo? No comment”. Altri finiani assicurano: “A settembre in tanti verranno da noi”. Al Pdl potrebbero presto arrivare i voti dei quattro deputati liberal democratici, in cambio di un posto da viceministro per Daniela Melchiorre. Il coordinatore del partito, Tanoni, ha già chiarito: “Sui provvedimenti in discussione ci asterremo”. Trattative in corso anche con Riccardo Villari, ora nel gruppo misto. Proprio quel calderone in cui Fli spera di trovare nuovi membri. Perché la corsa sui numeri viaggia su due direzioni opposte. E il vincitore non è affatto scontato.
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