mercoledì 4 agosto 2010

LA MAFIA È IN LISTA OCCHI CHIUSI SUI CANDIDATI


Granata: “Farò i nomi in Parlamento”

di Sandra Amurri

Il clima nella maggioranza - chiamiamola così - è talmente teso che le parole del vicepresidente della commissione nazionale Antimafia Fabio Granata bastano e avanzano per incendiarlo: “È stato violato il codice etico, non tutti hanno esercitato sulle liste il controllo che sarebbe stato doveroso” seppure si tratti, come ci spiega Granata, di un problema che chiama in causa centrodestra e centrosinistra. “Il codice etico è stato approvato prima delle ultime Regionali all’unanimità. Le prefetture dovevano comunicare i dati ma non l’hanno fatto, o meglio lo hanno fatto in ritardo e solo per il 30 per cento, dando segnalazioni poco esaustive. Ma tra queste vi è un buon numero di trasgressioni”.

Tradotto vuol dire che tra gli eletti vi sono politici collusi e chi sarebbero? “Non possiamo dirlo - risponde il finiano Granata - presenteremo la relazione al Parlamento ma posso assicurare che appartengono a tutti gli schieramenti dunque, è inutile che alcuni esponenti del Pdl passino all’attacco come se la mia denuncia riguardasse solo un partito”.

ELETTI AL SUD? “Al Sud come al Nord candidati in partiti o in liste collegate ai due schieramenti”.

Per un totale di? “Certamente sono più di dieci diciamo da 12 a 16 ripeto casi circoscritti al Sud come al Nord”.

Come dire che la questione morale è una questione bipartisan. “Non vi è dubbio ma questa volta i partiti tutti dovranno fare i conti con la relazione che presenteremo in Parlamento perché è giunta l’ora di far seguire i fatti alle parole agli intendimenti”

La politica, per dirla con il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso continua dunque ad essere l’acqua di cui il pesce - la mafia - ha bisogno per vivere. “Se così non fosse si tratterebbe di criminalità comune. Ecco perché la mafia è il primo problema che deve essere affrontato. Le mafie fatturano 120 miliardi l’anno e noi abbiamo rischiato di tagliare le tredicesime ai poliziotti. È chiaro?”

EPPURE il governo si fregia dei risultati ottenuti rispetto alla cattura dei latitanti al sequestro dei beni. “I successi ci sono e vanno ascritti al governo e alle forze di polizia e questa è la linea repressiva, ma se non si riesce ad impedire che la mafia si infiltri nelle istituzioni, che abbia i suoi referenti nei governi regionali, si rischia che tutto sia vanificato”.

Per ricapitolare: tutti i partiti sottoscrivono il codice etico e tutti i partiti chiudono un occhio sui candidati in odore di mafia perché i voti non hanno né colore né sapore e i prefetti non controllano. Un quadro rassicurante. “Appunto, rassicurante non lo è per nulla e quindi occorre porvi rimedio. Tutti sanno, è inutile che poi ci si meravigli quando Granata va a prendersi le carte del monitoraggio in Commissione e scopre che vi è stata una trasgressione sia di candidati non eletti che eletti che mi sembra più grave”.

Ma il Pdl invece di guardare la luna pone attenzione sul dito che la indica. “Eh sì, ogni volta che Granata apre bocca è sufficiente per attaccarlo a prescindere da ciò che dice. Andrò in vacanza così staranno tutti tranquilli”.

Ma a sentire la senatrice del Pdl Simona Vicari, Granata il sole lo ha già preso: “Granata continua, sotto il sole d’estate, ad alimentare la politica del sospetto senza portare contributi reali alla battaglia per la legalità”. Come se la politica fosse un’entità astratta e non uomini e donne che la praticano come lei alla quale fa eco il deputato del Pdl e membro dell’antimafia Laboccetta che ne ha anche per Pisanu: “Non possiamo aspettare settembre per sapere se Granata ha lanciato la solita boutade e Pisanu ha il dovere di convocare una riunione straordinaria per invitare il suo vice a fare, una volta e per sempre, nomi e cognomi. Altrimenti dovremo prendere atto che anche lui condivide una sostanziale opera di delegittimazione della politica e delle istituzioni”.

I NOMI assicura Granata verranno fatti alla Camera quando “i consulenti della Commissione Antimafia, tutti magistrati, concluderanno di verificare i dati forniti dalle Prefetture”. Anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Micciché afferma che “è apprezzabile il coraggio di certe affermazioni” e fa notare che “evidentemente Granata è più informato di lui altrimenti è bene che taccia”. Ma Granata non sembra proprio intenzionato a tacere e presto farà parlare le carte.

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